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Elezioni a Ribera, veti incrociati con Catanzaro e Miceli che stoppano la candidatura a sindaco di D’Anna

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Una telenovela la vicenda interna al Pd di Ribera con la segreteria cittadina che in un lungo comunicato oggi spiega le ragioni per le quali ha assunto la decisione di non presentare lista e candidato sindaco per le amministrative e attacca duramente i parlamentari Catanzaro e Miceli. “Restano ancora oscure le ragioni per cui i deputati Miceli e Catanzaro – scrive la segreteria – decidano di appoggiare con tale forza la candidatura dell’amico Montalbano piuttosto che incoraggiare la candidatura del proprio segretario cittadino a sindaco della Città di Ribera. Oltretutto in forza di un accordo, di cui gli stessi erano a conoscenza da tempo, in cui sia Art. 1 che Movimento CinqueStelle avevano deciso di correre insieme, rispecchiando così la compagine governativa, ed entrambi avevano deciso di fare un passo indietro e sostenere la candidatura del segretario locale del Circolo Liborio D’Anna”.

E aggiunge: “Diverse sono state le pressioni verso gli alleati per spingerli verso Montalbano, ma liberamente e coerentemente con la loro storia e le loro posizioni politiche, questi hanno sempre respinto tale appoggio manifestano ai deputati di volere invece appoggiare la candidatura dell’Avv. Liborio D’Anna segretario cittadino del PD. Proprio alla vigilia dell’uscita della candidatura, prevista nella settimana di ferragosto, i deputati escono con un comunicato che attacca duramente l’operato della segreteria cittadina e dichiara di appoggiare l’amico Montalbano. Questo innesca una reazione a catena che porta il gruppo dirigente, dopo aver fatto richiesta ufficiale per l’attribuzione del simbolo il 13 agosto e non avere ad oggi ricevuto risposta, a recarsi il 17 agosto a Pedara (CT) per incontrare personalmente il Segretario Regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, per sincerarsi della situazione. Lo stesso riferisce che a causa della mancata celebrazione del congresso in provincia di Agrigento, non certo per colpa della segreteria riberese, ci si trova in una sorta di vuoto giuridico per cui, vista la presa di posizione dei due deputati, di cui unooltretutto membro della segreteria nazionale, è in difficoltà e pertanto non intende attribuire il simbolo a nessuno e addiritturainvita il locale Circolo a fare una lista civica”.

Secondo i componenti della segreteria “tale decisione rappresenta una mortificazione di tutto il circolo e di chi in questi anni si è speso per mantenerlo in vita, nel bene e nel male, cercando di svolgere la propria attività, anche in consiglio comunale,nell’interesse esclusivo dei cittadini, anche affrontando battaglie dure e scomode. Si è rimasti all’opposizione dal 2013 ad oggi, anche quando comode poltrone sono state offerte e ripetutamente rifiutate. Contrariamente a quanto fatto da altri, ora sostenuti dai deputati,che mai hanno sgradito lo stipendio corrisposto dall’amministrazione Pace e per i quali le scelte politiche negli anni sono state sempre caratterizzate dalla logica della convenienza. Oggi siamo qui per scrivere la parola fine. Se qualcuno voleva che il Partito Democratico non avesse un candidato Sindaco e neanche una lista ci è riuscito. Bravi!! Avete vinto! Siete i più forti! Due deputati messi insieme sono più forti di semplici cittadini. Avete voluto imporre a tutti i costi la candidatura dell’amico Montalbano, anche davanti ai no degli alleati ed il risultato che avete ottenuto è questo”. “Oggi la decisone è triste, ma l’unica possibile per non far mortificare ulteriormente un circolo – aggiunge la segreteria – che oggi deve fare a gara per il proprio simbolo con chi neanche appartiene al Partito. L’unica decisione per fare svegliare un partito che è destinato, continuando così, ad estinguersi. Un partito dove l’appartenenza, la militanza non contano più nulla. Un partito dove in questi anni è più il tempo che abbiamo passato a discutere e risolvere liti interne agli organismi che i problemi della città e del territorio, un partito dove due deputati escono pubblicamente in maniera così forte e scomposta contro la segreteria cittadina e decidono cosa fare, un partito dove un segretario regionale decide di non intervenire per mantenere un equilibrismo politico trincerando dietro un vulnus giuridico una decisione che è esclusivamente politica, un partito dove contano di più le parentele e amicizie personali con il deputato di turno che la militanza. Allora forse questo non è più il nostro partito. Forse non lo è stato mai e noi ci eravamo illusi che lo fosse. Forse è il tempo di lasciarlo – aggiungono – a chi lo saprà gestire meglio di noi”. 

In conclusione, un ringraziamento a Nino Tornambè per Art. 1 e Vincenzo Rossello per il Movimento Cinquestelle “per la disponibilità, la serietà e soprattutto la correttezza dimostrata, doti oggi più che mai rare in politica. Grazie per aver creduto in un progetto e alla persona del segretario cittadino Liborio D’Anna manifestando la volontà di appoggiare la sua candidatura. Ma a quanto pare ci avete creduto più voi che il nostro partito. Grazie ancora”.

La nota e’ di Liborio D’Anna, Enzo Santalucia, Giuseppe Musso, Paolo Zambuto, Maurizio Di Giorgi, Liborio Di Grado e Antonino Barbera.

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