Per espresso desiderio della stessa Caterina Santamaria non ci saranno cerimonie funebri, ne’ religiosa ne’ laica; non saranno affissi manifesti funebri e non ci saranno fiori. La salma sarà trasferita a Messina e dopo la cremazione tumulata nella tomba di famiglia a Monforte San Giorgio. Il sindacalista saccense Massimo Raso ha scritto per Risoluto.it un ricordo di Caterina Santamaria. “Quando se ne va un pezzo della propria vita pubblica, dell’impegno politico e sindacale, non è facile ordinare le idee, dare alle parole un senso compiuto. Caterina Santamaria, prima come “funzionaria del PCI”(una categoria estinta ma fondamentale quando i Partiti erano tali) e poi come appassionata dirigente sindacaleera l’emblema stesso della passione civile e politica, era completamente assorbita in questa funzione H24, tutti i giorni dell’anno.
Da dirigente politico del PCI ricordava sempre con emozione il suo intervento alla “Conferenza Nazionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori” a Genova, presente Enrico Berlinguer, il suo contributo la costruzione del “movimento delle donne”.
Nella CGIL è arrivata nel 1979 ed ha diretto la categoria dei Chimici (di cui è stata anche nella Segreteria Regionale) e della Funzione Pubblica ed è stata nellaSegreteria Provinciale di tutti i Segretari degli ultimi 40 anni: con Gambino, Viviani, Mangione, Lo Bello.
Si è occupata di “Mercato del Lavoro”: non Vi è precario della Pubblica Amministrazione, “articolista”, che non l’abbia conosciuta e che non le debba gratitudine per essersi battuta come una leonessa per il loro diritto ad avere dei diritti!
Si è occupata molto di sanità e di diritto alla salute. Lo ha fatto per decenni. Memorabile un “libro bianco” sulla condizione della sanità della nostra provincia. Era presente in tutti e sette Distretti Sanitari nei “gruppi piano” dove si gestiscono le politiche territoriali della salute.
Caterina era schietta, diretta, quando doveva dire una cosa la diceva senza badare ai protocolli e alle opportunità: non era insolito per Lei interrompere l’oratore di turno, chiunque fosse, per esprimere una sua opinione!
Era innamorata della nostra Città e tutte le volte che tornava da una riunione da Sciacca non faceva che tessere le lodi della “diversità” di Sciacca da resto dei Paesi dell’Agrigentino.
La Sua è una perdita enorme per tutta la CGIL Agrigentina.
Per me era una dispensatrice formidabile di idee e consigli ed avevamo mantenuto un rapporto specialeanche adesso che ho lasciato Agrigento.
Purtroppo il mio arrivo a Palermo ha quasi coinciso con l’inizio della sua malattia, poi i problemi legati al COVID19 hanno fatto il resto e, nella parte finale della sua vita, ci siamo persi di vista.
Resta il ricordo di una donna straordinaria, tenace, innamorata della politica e della possibilità di cambiare l’assetto delle cose esistenti, una vera “talent scout” che sapeva scovare e segnalare le persone interessanti su cui puntare, un grande intuito politico ed anche l’auspicio ed una voglia di modernità delle forme e dei modi di essere del Sindacato che voleva più vicino alle “periferieesistenziali”, ai luoghi del dolore e della sofferenza, nemica dei riti e di ogni burocratismo sindacale.
Mi auguro che la CGIL Agrigentina la sappia ricordare degnamente, indicarla come un esempio di militanza e di passione civile: nel nostro Pantheon e, soprattutto, nel nostro cuore avrà sempre un posto di prima fila.
Ciao Caterina, che la terra ti sia lieve!
Massimo Raso (Segretario Regionale FP CGIL SICILIA)