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Ferito un finanziere a Menfi mentre era in corso l’operazione “Scorpion Fish”. Ricercato fugge sui tetti

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Sarebbe precipitato da una impalcatura mentre cercava di inseguire due extracomunitari in fuga.  L’incidente del finanziere si è verificato questa mattina a Menfi, un volo dai tetti di un agglomerato di alloggi in via Boccaccio dove sarebbe scattato l’inseguimento tra gli uomini della Guardia di Finanza e alcuni uomini, a quanto pare due tunisini, che i Finanzieri giunti da Palermo stavano ricercando nell’ambito della maxi operazione “Scorpions” scattata all’alba di questa mattina da parte dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, con la collaborazione dei colleghi della compagnia della guardia di Finanza di Marsala, al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che ha portato ad eseguire 15 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità tunisina ed italiana, appartenenti ad un’associazione per delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Il finanziere rimasto ferito è stato immediatamente trasportato al “Giovanni Paolo II” di Sciacca, ma a causa della Tac guasta è stato trasferito d’urgenza a Ribera, al “Fratelli Parlapiano” per effettuare l’esame diagnostico. Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Nelle prossime ore sarà trasferito in un nosocomio del capoluogo. Si tratta di un giovane finanziere di Palermo.

Un lavoro complesso quello del comando provinciale diretto dal generale Giancarlo Trotta e della Compagnia di Marsala, che si avvalso di intercettazioni ma anche di lunghi pedinamenti e inseguimenti in mare, fatti dalle motovedette e da un aereo della componente aeronavale della Guardia di finanza. L’organizzazione, composta da pericolosi pregiudicati tunisini e complici italiani grazie all’utilizzo di veloci gommoni d’altura condotti da esperti “scafisti”, capaci di percorrere il tragitto anche in meno di 4 ore, ha trasportato in Italia persone in grado di pagare migliaia di euro per la traversata.
La banda che gestiva i “viaggi di lusso” di piccoli gruppi di migranti disposti a pagare fino a  tre mila euro per raggiungere le coste marsalesi dalla Tunisia, scoperta dalla Finanza, aveva messo su anche un fiorente contrabbando di sigarette, per lo più di marche estere, che venivano poi rivendute nei mercati rionali trapanesi e palermitani, a non più di 3 euro a pacchetto, con guadagni di oltre 17 mila euro ogni quintale contrabbandato.

Ogni passeggero pagava in Tunisia all’organizzazione, per arrivare in Italia, non meno circa 2-3.000 euro. Ogni traversata, quindi, poteva generare complessivamente profitti anche fino a 40.000 euro, al netto del costo per lo “scafista” e il “navigatore”, generalmente ricompensati, rispettivamente, con circa 5.000 e 3.000 euro.

Il denaro raccolto in Tunisia veniva portato in Italia per “rifornire” di contanti i promotori dell’associazione criminale, attraverso vere e proprie operazioni di riciclaggio. L’organizzazione smantellata, con l’estate ormai alle porte, sarebbe stata in grado di compiere almeno due traversate alla settimana tra la Tunisia e l’Italia.

A capo del gruppo, un tunisino di 28 anni, che poteva contare su molte complicità nel territorio italiano, soprattutto in Toscana, ma anche nel Nord Europa.

Infine, a Menfi questa mattina il nucleo di polizia tributaria di Palermo stava svolgendo le ultime operazioni di notifica dei provvedimenti a carico degli indiziati. Ad un certo punto, i ricercati hanno tentato di darsi alla fuga dai tetti di alcuni alloggi popolari. I due fuggitivi sarebbero stati poi arrestati.

(Vi proponiamo un video amatoriale girato da alcune persone che si trovavano vicino alle palazzine di via Boccaccio a Menfi dove si stava effettuando il blitz dei finanzieri. Si vede un uomo in fuga sui tetti)

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