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Ultimo decesso Covid a Sciacca, la famiglia: “Vogliamo ricordare “il nostro capitano”, ha lottato ma il virus non lo ha risparmiato”

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Aveva deciso di lasciare la sua amata barca “Apollo” ai suoi figli tramandando la sua passione per il mare. Il nome del suo natante era diventato anche il suo soprannome dove alla marina di Sciacca lo conoscevano tutti. Il destino ha voluto che i suoi due figli, Salvatore e Calogero, quattro anni fa, al varo della nuova imbarcazione, la ribattezzassero proprio “Giuseppe Apollo”, un gesto di riconoscenza e affetto verso i sacrifici del genitore e un modo per celebrare il grande capitano. Una simbiosi perfetta quella di Giuseppe Principato e la sua barca che ogni sera attendeva alla banchina del porto di ritorno dalla sessione di pesca per poi salutare i figlioli e per quelle abitudini di “uomo di mare” che non aveva mai abbandonato nonostante la pensione.

Trascorreva il tempo libero tra famiglia, una giocata a carte con gli amici del porto e le fughe in mare con un piccolo natante per continuare a pescare per hobby e non più per vivere.

Una persona buona, umile. Un grande lavoratore. Lo descrivono così i familiari. Un signore mite, ma soprattutto un grande capitano, fiero del suo posto di comando e che possedeva quel senso di responsabilità che ha chi affronta l’immensità del mare che deve calibrare ogni giorno l’imprevedibilità della forza della natura.

Giuseppe Principato ventitrè giorni fa, a metà di settembre ha iniziato ad avere la febbre, poi una mattina sta peggio, la febbre non passa e fa fatica a respirare. Settantatrè anni e nessuna patologia cronica alle spalle. Un uomo dalla tempra forte e dallo spirito giovanile. Sua moglie Francesca capisce che sta davvero male ed ecco che chiama i soccorsi. Sarà l’ultima volta che vedrà il suo capitano.

In ospedale, Giuseppe Principato risulta positivo al tampone del Covid 19, ma le sue condizioni sono così compromesse che è impossibile trasportarlo altrove e così viene ricoverato nella terapia intensiva del “Giovanni Paolo II” di Sciacca dove resterà per quindici giorni tra la vita e la morte fino a questa mattina quando il capitano si è spento, nell’ultima battaglia con il virus che sta affliggendo e cambiando il mondo. I medici del nosocomio di Sciacca hanno fatto il possibile, due volte al giorno hanno continuato a informare e a sostenere i familiari, disperati, per ovvie ragioni lontani e increduli che proprio al loro caro fosse toccato di affrontare il male di cui tutti parlano.

Non potrà avere neanche un funerale Giuseppe, nonno anche di quattro amati nipoti, come impongono le disposizioni del momento. La sua salma e’ stata condotta dall’agenzia di pompe funebri Peppino Santannera direttamente al cimitero di Sciacca per la sepoltura.

La sua famiglia ha affidato a Risoluto.it il suo ricordo. Giuseppe Principato è la sesta vittima del Covid di Sciacca. Non ci si può limitare soltanto alla conta dei numeri. Non si può semplicisticamente affermare che muoiono soltanto gli anziani come talvolta un ragionamento troppo riduttivo esorcizza la morte più lontano possibile . Dietro i numeri, i casi, i decessi, ci sono persone e c’è vita come quella di Giuseppe, figlio del meraviglioso mare di Sciacca, caduto nella battaglia contro questo spaventoso male.

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