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Comune di Sciacca

“Sciacca Terme” e “Piscine Molinelli”. Cartelli stradali da lockdown

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Sono tanti, a Sciacca, i cartelli e la segnaletica stradale ormai vetusti e inutili dal momento che le strutture segnalate non sono più in funzione da parecchi anni. Ma, nonostante ciò, nessuno si preoccupa di eliminarli.

E’ vero che in tempi di Covid si viaggia, ormai, raramente ma è pur vero che quando in una città i centri o le strutture indicate dai cartelli stradali non sono più agibili da parecchio tempo, è inutile continuare a segnalare ciò che non esiste specie per chi potrebbe, anche in questo momento, venire a visitare Sciacca e scoprire che quelle indicazioni stradali conducono al nulla.  Già il nulla, qualcosa che “non esiste”. Le due insegne stradali, collocate all’ingresso di Sciacca est, che riportano la dicitura “Sciacca Terme” e “Piscine Molinelli” conducono al nulla, cioè a due strutture che ormai, da tanti anni, sono chiuse al pubblico cadendo nell’oblìo. Sorgevano, entrambe, su uno splendido terrazzo naturale, tra il mare, il Monte Kronio e la città di Sciacca (Terme), ma purtroppo non esistono più nonostante le tante battaglie portate avanti senza ottenere, ad oggi, il più piccolo risultato. Ebbene sì, Sciacca possedeva il più grande complesso di piscine pubbliche termali esistenti nel territorio, ma non è riuscita a farne tesoro. Analogo discorso riguarda l’insegna stradale che reca la dicitura “Stabilimento stufe San Calogero”. Anche in questo caso, nulla di più falso se è vero che le stufe e le grotte vaporose del Monte Kronio, sono dismesse da tanto tempo e ormai l’area che circonda il complesso è sporca e desolata.  Ma si sa, qui a Sciacca il copione è sempre lo stesso. Sicuramente la città appare come una bella donna che all’interno, però, cela delle mancanze e delle defaillance che, ahimè, neanche il trucco più carnascialesco del mondo riesce a nascondere. E allora, piuttosto che mostrare ed indicare alla gente ciò che ormai non “vive” più, sarebbe meglio concentrarsi su quello che ancora può essere valorizzato e che esiste realmente. E magari, se ciò non arreca troppa fatica e impegno, eliminare la cartellonistica inutile e superflua e ripristinare quella malandata e arrugginita, appello questo rimasto sempre inascoltato, che altro non fa se non che disorientare e “illudere” chi viene a visitare una città, dopotutto, ancora piena di fascino.

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