L’imprenditore di Santa Margherita Belice Rosario Cascio, di 84 anni, è stato assolto in appello dall’accusa di furto di energia elettrica in danno dell’Enel.
Non basta essere intestatario del contratto per rispondere del reato. La terza sezione penale della Corte d’Appello, Presidente Frasca, relatore Scaduti, accogliendo l’appello dell’avvocato Giovanni Vaccaro, ha riformato la sentenza del Tribunale di Sciacca del 16 marzo 2018, assolvendo l’imprenditore per non aver commesso il reato.
In seguito alla citazione in giudizio della Procura, il procedimento era pendente fin dal 2014 ed era stato istruito con il rito ordinario dal Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica. Erano stati sentiti i verbalizzanti ed altri testi ed era emerso un allaccio abusivo alla rete elettrica e segnatamente ad un contatore ancora collocato nel muro di cinta di un appezzamento di terreno, con una utenza cessata da tempo, a servizio di un magazzino rurale abbandonato; con sottrazione di circa 379 kw/h. Al termine del processo, il Pm aveva chiesto la condanna ad un anno e mesi sei di reclusione; mentre gli avvocati Sanfilippo e Vaccaro avevano concluso per l’assoluzione perché il fatto non sussisteva o perché non era stato commesso dall’imputato. Il Tribunale il 19 dicembre 2017 aveva condannato l’imputato alla pena di mesi sei di reclusione ed euro 200 di multa. Proposto appello, fissata l’udienza e chiesta la trattazione orale il Procuratore generale ha chiesto la conferma della sentenza di condanna, mentre l’avvocato Vaccaro, insistendo nei motivi, ha tra l’altro sostenuto che “chiunque”, profittando della permanenza del contatore lungo il muro di cinta, in aperta campagna, avrebbe potuto allacciarsi abusivamente alla rete elettrica. La Corte, accogliendo la richiesta difensiva, ha assolto l’imprenditore per non aver commesso il fatto.
Nella foto, l’avvocato Giovanni Vaccaro