“Appresa la notizia dell’approvazione all’ARS dello stanziamento di 10 milioni di euro da destinare alla categoria dei lavoratori stagionali, oltre ai ringraziamenti, le perplessità in merito sono tante”. Lo scrive l’Alsi, associazione lavoratori stagionali italiani, in una nota stampa.
“La pandemia – si legge – che ha colpito l Italia come tutto il mondo ad oggi ha raggiunto purtroppo l arco di tempo di un anno.
La categoria di lavoratori rappresentata a Sciacca dalla nostra associazione ALSI in quest’ anno ha centinaia di volte
espresso i propri pensieri e portato avanti le idee di soluzioni sottolineando il disagio economico e sociale che si è
venuto a creare per colpa della mancanza di occupazione ridotta ai minimi termini proprio dalla impossibilità di esercitare il proprio lavoro in quanto le strutture, più o meno grandi ,in cui lavoriamo da anni si sono trovate a dover chiudere per lunghi periodi e alcune purtroppo definitivamente.
Come sopradetto l associazione ALSI non è stata ferma a tutto ciò, anzi si è mossa a destra e manca per incontrare, interloquire e illustrare il proprio pensiero e idee in merito.
Tanti se non tantissimi sono state le figure Istituzionali/politiche che sono state contattate, incontrate e confrontate sia a livello Comunale, Regionale e Nazionale.
Tra tutte queste “figure” le prime ovviamente sono state quelle più “vicine” a noi in quanto del nostro stesso comune o quanto meno del territorio Siciliano. C’è da dire che molti sono state le Istituzioni che ci hanno accolto, molti sono stati i politici locali e non che ci hanno
aperto le porte e preso in mano la nostra problematica, qualcosa si è mosso, qualche iniziativa è andata avanti e qualche obiettivo è stato raggiunto(quanto meno in parte) ma la strada è lunga e la perplessità più grande che all’inizio dicevamo è…come mai in un anno la Regione Sicilia non ha mai mosso un dito, speso una parola o fatto qualcosa per aiutare la categoria dei lavoratori stagionali che sono il perno di una Regione che vive per il 60% di
turismo???”.
” Si, perché questi 10 milioni sono solo la prima iniziativa e il primo aiuto REALE che ad oggi stiamo (sperando che i soldi stanziati esistano) per ricevere proprio dalla Regione di cui facciamo orgogliosamente parte.
Iniziativa che oltre ad essere l’unica è anche poca cosa purtroppo…perché a conti fatti 10 milioni diviso i lavoratori stagionali siciliani sarebbero circa 260 euro a persona che in un momento così difficile per le famiglie che vivono di questo lavoro è sempre qualcosa, anzi…però in un anno è alquanto triste pensare che valiamo solo 80 centesimi al giorno per la Regione Siciliana che in uno stesso giorno che a noi danno 80 centesimi riescono ad aumentare di 100 mila euro uno stipendio di una sola “persona” tra loro.
Inoltre festeggiano questo sostegno datoci (ancora solo a parole) e si autoproclamano benefattori che hanno sempre pensato a noi, figuriamoci se non ci pensavano”.
Una presa di posizione amara quella dei lavoratori stagionali che ringraziano per l’ aiuto che augurandosi che possa arrivare nelle tasche il prima possibile, inoltre si chiedono perché tutte le altre loro proposte come diminuzione della Tari o altri sgravi per la categoria (forse la più colpita e penalizzata economicamente da questa pandemia) non sono state mai prese in considerazione .
“Perché si, anche se assurdo – concludono- ad oggi ancora paghiamo tutto nonostante non abbiamo i soldi nemmeno per vivere, se non c’ erano soldi da darci non si poteva almeno sgravarci da certe tasse?Ci auguriamo che questo sia solo il primo passo (anche se in ritardissimo) di tanti nei nostri confronti e
non un traguardo come viene sbandierato, perlopiù la nostra speranza è quella di essere più considerati di quanto fin
ora non lo siamo stati e che le nostre parole, proposte date dalle grida di allarme, preoccupazione ma soprattutto
“disperazione” siano prese più in considerazione e portate avanti da chi ci Governa non solo a parole ma con i fatti
perché stiamo parlando di necessità urgenti…governare non è solo comandare ma prendere sulle spalle i problemi
del popolo, farsene carico per risolverli per il bene di tutti”.