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Comune di Sciacca

Completati i lavori di ripristino della sezione idraulica del fiume Verdura

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Con la  sottoscrizione del certificato di ultimazione dell’ultimo lotto, il Genio Civile ha completato i lavori  di  ripristino della sezione idraulica del Fiume Verdura, dimostrando ancora una volta la propria efficienza e mantenendo l’impegno assunto nei confronti del Presidente Musumeci e dei Sindaci del bacino del Sosio-Verdura, che da tanti anni chiedevano un intervento organico di pulizia dell’alveo del Fiume.

Gli effetti sono ben visibili: adesso le acque, anche in occasione di piogge abbondanti, non invadono più i terreni degli agricoltori, danneggiando le colture e determinando rischi per la pubblica incolumità, ma  scorrono  tranquillamente  nell’alveo in modo ordinato (vedi foto allegate).

Il Genio Civile, grazie alla professionalità ed all’impegno dei funzionari incaricati, nell’arco di diciotto mesi, è riuscito a redigere il progetto esecutivo, ad acquisire tutti i pareri necessari, ad approvare lo stesso progetto, ad  appaltare e ad eseguire i lavori  di  regimentazione idraulica,  per uno sviluppo complessivo di circa 20 chilometri dell’alveo. In particolare, i lavori sono strati eseguiti nel tratto compreso  tra il ponte sulla SS.386,  a cavallo del confine tra i Comuni di Burgio e di Chiusa Sclafani, e  la dismessa linea ferroviaria, in contrada Verdura del territorio dei Comuni di Sciacca e Ribera, interessando anche il territorio dei Comuni di Calamonaci, Caltabellotta e Villafranca Sicula. 

“Siamo  riusciti ad intercettare le risorse necessarie ed a superare una serie di difficoltà dovute  ai vincoli ambientali che gravano sulla zona, afferma il Capo del Genio Civile Rino La Mendola, grazie all’impegno del Presidente Musumeci ed alla proficua sinergia tra il Dipartimento Tecnico, nel ruolo di soggetto attuatore, il Dipartimento Ambiente  ed il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, che ha finanziato i lavori”.

“Il progetto, continua il Responsabile Unico del Procedimento Alfonso Micciché, ha impegnato complessivamente 6 milioni e mezzo di euro, stanziati dal Governo Musumeci, ed è stato suddiviso in cinque lotti, al fine di consentire alle imprese affidatarie di lavorare contemporaneamente e di completare i lavori  prima che intervenissero nuove esondazioni, che avrebbero potuto reiterare un fenomeno che per decenni ha danneggiato le colture dei terreni del bacino del fiume, alimentando notevoli rischi per la pubblica  incolumità.”

A valle dei lavori del Genio Civile, i lavori di sistemazione idraulica del Fiume Verdura sono  stati proficuamente proseguiti, per il tratto che attraversa contrada Verdura, dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile, in attuazione ad un  vecchio progetto, finanziato con la precedente ordinanza 458 del 2017.

Per  rilevare la grande attenzione della Regione in materia di riduzione del rischio idraulico del nostro territorio, basta ricordare, oltre ai lavori sul Verdura, i numerosi  interventi eseguiti dal Genio Civile, nel corso dell’ultimo anno, per la  pulizia del  Fiume Naro (Agrigento, Canicatti, Favara, Naro), del Fiume Salso (Licata) e dei torrenti Garella e Tina (Burgio), Cavarretto, Mirabile e Femmina morta (Menfi), Scrudato, Passo del Barbiere e Congeria (Cammarata), Aragona, Cantarella e Coda di Volpe (Grotte ed Aragona),  Palma, La Manca Safarella e Follina (Licata).  

Con gli interventi sopra richiamati, il Genio Civile ha offerto, alle istituzioni competenti, come l’Autorità di Bacino, un notevole  contributo per ridurre il rischio idrogeologico sul territorio provinciale.

“Siamo lieti, conclude La Mendola, del fatto che i risultati siano già ben evidenti: la stagione delle piogge quest’anno è infatti trascorsa in sicurezza, senza rilevanti fenomeni di esondazione sul territorio provinciale. Ma adesso è necessario che i corsi d’acqua, su cui siamo intervenuti, siano sottoposti, dalle istituzioni competenti, ad una manutenzione con cadenza almeno biennale e ad un’attenta vigilanza, mirata a  rilevare l’efficienza dei corsi d’acqua sul territorio, a scongiurare il rischio che vengano manomessi gli argini appena ricostruiti e ad evitare che gli alvei possano subire nel tempo nuovi interrimenti, dovuti al trasporto di inerti da monte, con una conseguente progressiva riduzione della sezione idraulica, che potrebbe determinare, nel tempo, nuovi rischi di esondazione.”

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