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Comune di Sciacca

L’appello di due estetiste di Ribera: “Meglio un lockdown che questo “apri e chiudi” che non ci permette di lavorare serenamente” (Video)

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“Sorvolando ampiamente sulle sterili polemiche relative a quanto accaduto durante le ultime settimane, è nostra intenzione porre l’attenzione su molti aspetti che fino ad ora riteniamo irrisolti ma fondamentali al fine di riprendere in sicurezza e celermente la nostra attività lavorativa”. A scrivere sono Anna e Isabella Baiamonte, titolari del centro

“Estetica 2.0”, trentacinque anni di attività alle spalle e una clientela
consolidata.

“Abbiamo – sottolineano – da sempre operato nel massimo rispetto delle misure igieniche previste per la nostra categoria, andando molto spesso oltre quanto richiesto dalla legge.
Riconoscendo alcuni rischi relativi al nostro lavoro, come l’impossibilità di mantenere la distanza minima di sicurezza e la necessaria rimozione della mascherina da parte della cliente per alcuni servizi, chiediamo dei chiarimenti che possano permetterci di mantenere i nostri già alti standard in fatto di igiene e sicurezza e di poter collaborare così nel nostro piccolo a una riduzione della diffusione del contagio, visto soprattutto l’elevato numero di attuali infetti e la circolazione di nuove varianti del virus più contagiose”.

“La comunicazione – contestano – dei dati relativi al contagio risulta da mesi, per motivi a noi oscuri, confusa e a tratti completamente inesistente.
Chiediamo perciò di essere informate in maniera puntuale e precisa circa la situazione sanitaria territoriale. Fino a oggi non è stato previsto nessuno screening con tamponi rapidi destinato alla popolazione e, nello specifico, ai gestori e dipendenti di attività artigiane e commerciali del nostro Comune, neanche in occasione dell’ultimo “proibitivo” passaggio in zona arancione per soli due giorni.
È tra l’altro impossibile provvedere anche privatamente a uno screening periodico dei dipendenti all’interno del territorio di Ribera.
Riteniamo indispensabile implementare questo servizio che permetterebbe il tempestivo isolamento di eventuali soggetti contagiati, al fine di ridurre il rischio sanitario per noi operatori e per i nostri clienti. Non abbiamo nessuna notizia relativa agli aiuti economici e logistici da parte di Regione Sicilia destinati alle attività commerciali chiuse durante le zone rosse saltuarie attuate da Dicembre 2020 e non sappiamo ancora se l’amministrazione comunale ha previsto un piano di agevolazioni e sgravi contributivi per le suddette attività”.

“Comprendiamo – aggiungono- quanto sia difficile e complicato portare avanti la macchina amministrativa di questi tempi, ma le attività artigiane e commerciali che fino ad ora hanno rispettato le regole non possono più ammortizzare certe défaillances
Da Dicembre il nostro curriculum conta infatti ben tre chiusure, l’ultima delle quali comunicata ufficialmente dopo quattro giorni di attesa e incertezza.
Abbiamo scelto di mantenere chiuso il nostro Centro Estetico anche nelle giornate “arancioni” di Giovedi 8 e Venerdì 9 Aprile per dare il nostro esempio e il nostro contributo alla riduzione della diffusione del contagio, avendo anche intuito che queste giornate di semi-libertà sono state esclusivamente il frutto di un leggero ritardo nell’approvazione della proroga della Zona Rossa da parte del Presidente della Regione.

Siamo disposte a prolungare ulteriormente il periodo di chiusura, se ci verrà chiesto ancora una volta, per il bene del nostro territorio, della nostra clientela e del nostro Staff, ma chiediamo a questo punto all’amministrazione di vigilare efficacemente sul rispetto delle regole previste dal nuovo DPCM e, nello specifico e a maggior ragione in questo momento, sulle attività, abusive e non, che continuano a operare soprattutto per i servizi relativi al nostro settore.
Riteniamo inaccettabile che un’impresa come la nostra, presente da 35 anni sul territorio e con un sano profilo contributivo e igienico-sanitario, collabori sospendendo più volte la sua attività mentre c’è chi, ancora oggi indisturbata, opera abusivamente in casa propria o, ancora peggio, girando di casa in casa, senza rischiare di incorrere neanche in una banalissima sanzione”.
“Niente – concludono – ormai va lasciato al caso, nel rispetto delle famiglie che hanno perso i loro cari, delle persone colpite, di chi si trova adesso in isolamento fiduciario e di tutte quelle attività che rischiano di non riaprire o, in questo anno lunghissimo, hanno registrato ingenti perdite di fatturato.
Certe di una tempestiva risposta,
Rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare per fare in modo che tutto rientri al più presto alla normalità”.

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