Dando seguito alla propria iniziativa del Manifesto-Appello sottoscritto dagli otto sindaci e dalla deputazione politica regionale e nazionale del territorio di Sciacca per salvare e valorizzare la filiera del termalismo siciliano, il Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca ha inviato oggi al Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, una relazione tecnica sotto forma di progetto di massima predisposta dallo stesso Comitato Civico, con la descrizione dei lavori necessari per la riqualificazione degli immobili e degli impianti relativi al complesso termale di Sciacca, gravemente compromessi da oltre sei anni di chiusura e mancata manutenzione o addirittura mai entrati in funzione.
Noi del Comitato Civico ci siamo tuttavia resi conto che era necessario anche una sorta di supporto tecnico e progettuale. Preso atto che l’amministrazione comunale preferiva affidarsi a una non meglio precisata iniziativa promossa da FEDERTERME per reclamare attenzione sul termalismo italiano, abbiamo fatto leva sulla generosa disponibilità di professionisti che si riconoscono nelle ragioni del Comitato Civico e grazie a loro abbiamo predisposto un progetto di massima per la riqualificazione completa dei seguenti immobili:
- Stabilimento Nuove Terme di Via Agatocle
- Grand Hotel delle Terme
- Piscine coperte di acqua solfurea del parco termale
- Piscine scoperte di acqua salsabromoiodica dei Molinelli
- Parco Termale
- Stabilimento Antiche Terme
- Ex Motel Agip
- Ex Convento San Francesco
- Grande Albergo San Calogero
- Piccolo Albergo di San Calogero
La relazione tecnica inviata oggi al Ministro Carfagna, con l’elencazione dei lavori necessari per la manutenzione straordinaria, ristrutturazione ed entrata in funzione degli immobili e degli impianti, quantifica in 25 milioni di euro la spesa necessaria, somma sicuramente indicativa ma comunque ben dettagliata nella sua destinazione.
Nella relazione vengono ribadite le motivazioni che rendono importante il rilancio della filiera termale siciliana, che sono insieme di carattere economico, occupazionale e sociale, per l’insostituibile funzione di destagionalizzazione del turismo che un rinnovato termalismo della salute e del benessere potrebbe garantire.
Anche questa volta noi del Comitato Civico Patrimonio Termale ci sentiamo di poter dire che abbiamo fatto del nostro meglio nell’interesse e per il bene della nostra città, consapevoli della difficoltà dell’impresa ma per questo ancor più motivati nel proseguire in questo nostro percorso civico di resilienza e lotta.
Confidiamo come sempre nella volontà e nella capacità di tutte le altre forze civiche, politiche e sociali di “fare squadra” in nome del rilancio economico e occupazionale del nostro territorio”.