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Comune di Sciacca

Giorno del ricordo di due agrigentini perbene, nel ’97 l’assassinio del vigile Fazio e nel ’90 del giudice Livatino

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Sono due storie accumunate dalla stessa data di epilogo: 21 settembre. Entrambi erano giovanissimi e agrigentini perbene. Da un lato la storia più nota del giudice Rosario Livatino, dall’altra quella meno conosciuta del vigile saccense Giovanni Fazio. Rosario Livatino fu freddato la mattina del 21 settembre del 1990 mentre si recava a lavoro, Giovanni Fazio la notte del 21 mentre smontava dal suo turno e stava facendo ritorno a casa.

La storia del giudice ragazzino, morto a 38 anni, e’ diventata esempio di cristianità. Lo scorso maggio la beatificazione. E’ un giallo avvolto nel mistero e, forse, caduto nel dimenticatoio, quello di Giovanni Fazio, agente saccense dalla condotta irreprensibile e sempre ligio al dovere assassinato a Palma di Montechiaro, paese dell’agrigentino in cui prestava servizio. Aveva soltanto 37 anni. A lui e’ dedicato il comando della polizia municipale di Sciacca.

Nell’86, nello stesso giorno di settembre a Porto Empedocle, il primo atto dello scontro tra “Stidda” e “Cosa nostra”. E’ la prima strage di Porto Empedocle che, lascerà a terra sei persone, tra cui 2 vittime innocenti. Una di loro è Filippo Gebbia, 30 anni, tanta vita ancora da vivere e tanti sogni da realizzare.  L’altra è Antonio Morreale, un pensionato che si trovava lì davanti al bar.

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