La Procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto al gip l’archiviazione del procedimento penale per epidemia colposa a carico del dirigente medico del Giovanni Paolo II Tiziana Catalano, in servizio nell’unità operativa di Medicina.
Nessun condotta irregolare. Nulla che abbia potuto incidere su due pazienti dell’ospedale di Sciacca che sono deceduti lo scorso anno ad inizio pandemia successivamente al contagio da Covid 19. E’ dalle denunce presentate da familiari dei due pazienti che trae origine il procedimento.
E’ quanto emerso dagli accertamenti dell’ufficio giudiziario.
La dottoressa Catalano a causa del Covid a marzo dello scorso anno è stata trasferita al Sant’Elia di Caltanissetta dove è rimasta ricoverata 21 giorni.
La procura è giunta a queste conclusioni avanzando richiesta di archiviazione anche sulla base di una consulenza tecnica che ha esaminato il caso dei due pazienti, le patologie delle quali gli stessi soffrivano. Il medico durante le indagini è stato interrogato fornendo una descrizione della sua condotta e smentendo anche una serie di notizie circolate sulla stampa e sui social. Tra queste quella di essersi recata nei giorni precedenti al contagio in Lombardia. Ha pure ricostruito con riferimento alla sua vicenda sanitaria tutti i passaggi e la tempistica della malattia in modo molto dettagliato.
Gli accertamenti hanno escluso comportamenti negligenti del medico o che hanno potuto causare la diffusione dell’epidemia all’interno dell’ospedale e la consulenza tecnica non ha evidenziato alcuna prova in ordine alla sussistenza del nesso causale tra la malattia contratta dal medico e il contagio degli altri pazienti ricoverati in reparto.
Per la procura nessuna condotta irregolare pure da parte dell’ospedale. Questa vicenda era stata alla base anche della nomina, da parte della Regione, di un commissario per l’emergenza Covid 19 negli ospedali di Sciacca e di Ribera.