G.M., di 54 anni, di Sciacca, era accusato di avere detenuto circa 80 cani presso la propria residenza, non ottemperando a un’ordinanza sindacale che ne disponeva lo sgombero, e in condizioni incompatibili con la natura degli animali. Il giudice monocratico Paolo Gabriele Bono lo ha condannato al pagamento di un’ammenda da 3.300 euro.
Al saccense venivano contestati la mancata osservanza dell’ordinanza sindacale che disponeva lo sgombero dei cani e avere detenuto gli animali in condizioni che avrebbero causato sofferenza agli stessi.
I difensori dell’imputato, gli avvocati Mauro Tirnetta e Giada Cavalca, hanno puntato sul ne bis in idem perché il cinquantaquattrenne, qualche anno fa, per una vicenda riguardante lo stesso numero di cani nella sua residenza, era stato assolto dall’accusa di maltrattamento di animali. E poi sostenuto che nessuna sofferenza avevano subito gli animali che vivevano in una struttura con un’ampia zona esterna spazi adeguati. Avevano chiesto l’assoluzione.