Aveva in tasca un biglietto ferroviario per una città del sud Salvatore Di Gangi, il cui cadavere e’ stato ritrovato ieri lungo i binari nei pressi di una stazione di Genova. La procura del capoluogo ligure ha aperto un fascicolo a carico di ignoti sulla sua morte mentre il sostituto procuratore della Dda Federico Manotti ha disposto l’autopsia.
Sul caso sta indagando la Squadra mobile di
Genova e gli agenti della Polizia ferroviaria. Al momento, pero’ viene esclusa l’ipotesi di un omicidio ma propende per un incidente.
Salvatore Di Gangi era stato scarcerato per le sue condizioni di salute. Il boss di Sciacca, nato a Polizzi Generosa e per tanti anni in servizio in un istituto bancario saccense, ha trascorso tanti anni in carcere scontando la pena per vicende giudiziarie di mafia.
Ieri era sceso dal treno alla stazione di Genova
Principe, poi si era incamminato in una galleria ferroviaria dove poi sarebbe stato investito dal treno merci che sopraggiungeva e che pare averlo travolto.
Nel 2017 prima della sua ultima condanna a diciassette anni di carcere nell’ambito dell’operazione Montagna, aveva scritto una lettera al giudice dove si professava innocente ed estraneo ai fatti che gli venivano contestati.
Nell’ambito della nomenclatura di Cosa Nostra era considerato un fedelissimo di Toto’ Riina.