“Il capogruppo della Dc di Cuffaro alla Assemblea regionale siciliana ,che fa parte della maggioranza di governo, rivolge un appello per la costruzione della diga sul fiume Sosio -Verdura”. Lo scrive oggi Alfonso Di Carlo dell’associazione “Compagno è il mondo con Bersani” Pd di Ribera.
“Lo rivolge – continua la nota – tra gli altri anche al Presidente della Repubblica Mattarella,che naturalmente come tutti sanno può far poco. Lo rivolge al ministro delle infrastrutture Salvini e dell’Agricoltura Lollobrigida ,e al governo regionale siciliano.
Che invece hanno tutti i poteri necessari per decidere di
“Costruire una diga in prossimità del fiume Sosio Verdura per convogliare centinaia di metri cubi d’acqua che, nonostante l’assenza di pioggia, finiscono in mare.
Insomma, in parole povere ,il capogruppo Carmelo Pace fa un appello a se stesso ,al governo di cui fa parte e alla maggioranza di governo che sostiene”.
Secondo Di Carlo, e’ un appello che potrebbero fare i cittadini e gli agricoltori ,non chi ha responsabilità di governo .
“Se davvero l’onorevole Pace, vuole risolvere i problemi irrigui del nostro territorio, la smetta di fare propaganda sterile.
La gravità di questa siccità che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie dovrebbe invitare tutti gli esponenti politici a un po’ di buon gusto e ad anteporre l’interesse collettivo alla cura spasmodica della propria immagine.
Decida il capogruppo Pace insieme al suo governo di costruire la diga, inviti Schifani, Salvini e Lollobrigida a stanziare i fondi domani stesso.
I fondi ci sono e dipende tutto dalla volontà politica del governo regionale e di quello nazionale.
Altrimenti se non ne ha la volontà e il potere ,se non ha il coraggio di porre condizioni programmatiche alla sua maggioranza di governo,eviti di prendere in giro gli agricoltori e tutti i cittadini ,che sono stanchi di passerelle inconcludenti.
Intanto, Siciliacque sta realizzando 2 nuovi pozzi che garantiranno circa 200 litri al secondo in più di acqua rispetto alle attuali quantità distribuite. I primi due – il campo pozzi di contrada Zacchia a Prizzi (Palermo) e il Callisi di Caltabellotta (Agrigento) – entreranno in funzione nel giro di dieci giorni e, assieme ai volumi residuali del lago Fanaco, consentiranno di recuperare risorse idriche per contrastare la siccità. Sono questi alcuni degli interventi che Siciliacque sta mettendo in campo per mitigare le conseguenze della prolungata mancanza di pioggia, così come concordato ieri nella cabina di regia regionale sull’emergenza siccità.
Si è discusso anche di questo a Ecomed, la Green Expo del Mediterraneo in corso di svolgimento a Misterbianco (Catania) presso Siciliafiera.
“Un’iniziativa – commenta Giuseppe Alesso, amministratore delegato di Siciliacque – che, da attori regionali del sistema idrico integrato, abbiamo sposato per confermare che anche in Sicilia è possibile affermare un modello di gestione industriale dei servizi idrici improntato all’efficienza e alla sostenibilità ambientale”.
Efficienza che Siciliacque, società partecipata da Italgas e dalla Regione Siciliana, conta di incrementare attraverso la trasformazione digitale delle reti e degli impianti con l’obiettivo di rendere sempre più resiliente il servizio idrico di sovrambito sul territorio regionale. Entro i prossimi due anni 985 siti fra invasi, potabilizzatori, pozzi, serbatoi e altri impianti saranno controllati da remoto da un un’unica piattaforma informatica centralizzata: lo Scada (Supervisory control and data acquisition).
A ciò vanno aggiunte le tre grandi opere finanziate dal Pnrr che sono state già aggiudicate e che dovranno essere completate entro marzo 2026: il nuovo acquedotto Marsala-Mazara-Petrosino; il raddoppio del secondo tratto dell’acquedotto Garcia e i serbatoi d’accumulo a servizio dei sistemi acquedottistici Garcia, Montescuro Ovest e Favara di Burgio (tra loro interconnessi), concepiti per assicurare continuità nell’erogazione dell’acqua in caso di guasti o manutenzioni.
Lungo tutta la rete di Siciliacque verrà inoltre installata una diffusa sensoristica con l’obiettivo di monitorare costantemente l’esercizio dell’infrastruttura e rilevare con tempestività e precisione eventuali dispersioni d’acqua.