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Comune di Sciacca
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Piccola scossa a Cianciana. Trema la terra anche a Ragusa e nel catanese

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Piccola scossa di magnitudo 1.5, a cinque chilometri a Sud Ovest da Cianciana, in provincia di Agrigento.

I sismografi della Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato la scossa alle 7.48, di questa mattina, ad una profondità di 7 chilometri.

Un’altra scossa di magnitudo 2.4 era stata registrata alle 00,56 largo della costa Ragusana, una profondità di 10 chilometri e a 38 chilometri in linea d’aria da Modica.

Mentre una scossa di magnitudo 2.3, è avvenuta a due chilometri da Milo, ieri sera alle 22,54, ad una profondità di 30 chilometri.

 

Scritte xenofobe sul muro di una scuola frequentata nelle ore pomeridiane da extracomunitari

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La scritta “fecciarossa”, una svastica e una croce celtica: tutto con vernice nera. E’ quanto è comparso nel centro di Marsala, nella scuola media “Vincenzo Pipitone”, frequentata nelle ore pomeridiane e serali da extracomunitari iscritti a corsi per conseguire la licenza media.

Si tratterebbe dell’opera di un movimento anarchico, così come la scritta con vernice rossa: “Azione diretta contro ogni fascismo”.

“E’ inaccettabile quanto si continua a verificare nella nostra città con scritte fasciste e xenofobe”, afferma il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo.

Ancor più grave – continua – che queste scritte compaiano in luoghi simbolo di cultura e formazione non solo per i nostri giovani ma anche per chi, sfuggito a guerre e persecuzioni, è approdato nella nostra terra. Incentiveremo il contrasto agli atti eversivi”. Il primo cittadino ha subito ordinato di cancellare la scritta”.

Allerta meteo, alcune commesse di Sciacca si appellano alla sindaca per la loro sicurezza

Hanno mandato dei messaggi, hanno scritto alla prima cittadina, Francesca Valenti chiedendo di poter intervenire per la loro sicurezza. Sono alcune commesse di Sciacca che domani nonostante l’allerta meteo che interesserà Sciacca per tutta la giornata, dovranno recarsi lo stesso a lavorare nelle boutique, negli store e nei negozi. 

“L’eventuale chiusura degli esercizi commerciali – ha indicato la sindaca in un post –   è rimessa alla decisione dei titolari; però, invito tutti a tenere conto delle condizioni meteorologiche e decidere di aprire le proprie attività solo se la situazione non presenta rischi per i propri dipendenti e per se stessi”. 

Alcuni titolari di negozi del centro, già nella giornata di oggi hanno preferito in previsione delle condizioni meteo chiudere le proprie attività. Altri lo hanno già annunciato nelle proprie pagine Facebook avvertendo la propria clientela.

Scattata l’allerta rossa: comuni agrigentini, palermitani e trapanesi in apprensione

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I sindaci di Agrigento, Ribera, Licata, Favara, Aragona, Sciacca, Menfi, Santa Margherita, Sambuca, Montevago, ma anche i comuni del trapanese a partire da Castelvetrano e quasi tutti i comuni del palermitano, hanno disposto la chiusura delle scuole, degli uffici, dei cimiteri e sospeso qualsiasi manifestazione pubblica all’aperto. 

E’ scattata, quindi, dalla mezzanotte di oggi l’allerta che riguarda gran parte della Sicilia occidentale, sara’ una giornata di ansia dopo le precipitazioni di ieri che hanno provocato danni e disagi.

La Prefettura di Agrigento – si legge in un comunicato stampa diramato in serata –  segue con attenzione l’evoluzione dei fenomeni, in stretto collegamento con i dipartimenti di Protezione civile nazionale e regionale ed attraverso la rete dei sindaci, comando provinciale dei vigili del fuoco ed organi di polizia, e si riserva l’eventuale adozione di ulteriori misure, a tutela della pubblica e privata incolumità, che saranno tempestivamente rese note”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Domani a Sciacca scuole chiuse e niente mercato di San Michele

Sono al massimo le misure per garantire a Sciacca le migliori condizioni di sicurezza in vista di un possibile peggioramento delle condizioni meteo. E’ degli ultimi minuti la decisione del Comune di disporre, per la giornata di domani, la chiusura delle scuole e di non fare svolgere il mercato di San Michele. Le immagini di Sciacca devastata dal maltempo, intanto, stanno facendo il giro d’Italia e sono state riprese dalle principali testate giornalistiche.

Mancano le transenne e per bloccare il transito in via Licata si mettono le auto

La situazione a Sciacca è sempre più critica a causa del maltempo che non sta dando tregua e anzi con ulteriore peggioramento previsto durante la notte. Nelle scorse ore sono mancate anche le transenne per un intervento in via Licata ed è stato necessario porre le auto al centro della strada in attesa di una soluzione. Della mancanza di transenne in città ci siamo occupati anche nei giorni scorsi. La squadra segnaletica le ha collocate, nel tempo, tutte, circa 340, per smottamenti, frane e cedimenti del terreno in diverse zone del territorio. E adesso mancano.

Non si placa il maltempo, dalla mezzanotte allerta rossa

Solo una tregua di qualche ora nel pomeriggio, ma stando alle previsioni dalla mezzanotte sarà allerta rossa. La comunicazione è arrivata dal Bollettino Ufficiale della Protezione Civile Regionale.

Il peggio deve ancora venire. Il Coc, il centro operativo comunale, che è attivo da stamattina, tornerà nuovamente a riunirsi nelle prossime ore per la disposizione delle relative misure.

La commerciante già danneggiata nel 2016: “Questa volta la mia attività salva, ma questa città inizi a fare squadra”

E’ la commerciante danneggiata pesantemente dall’alluvione del novembre del 2016 a parlare di unità e ad invitare la città di Sciacca a fare fronte comune per risolvere una volta per tutte, i problemi legati al Cansalamone.

Ezia Certa a seguito della bomba d’acqua del 2016, aveva chiuso il suo negozio di prodotti ittici congelati. Lo straripamento del Cansalamone, due anni fa, si era portato parte del suo negozio. Anche lei aveva rischiato insieme ai suoi collaboratori di essere coinvolta dalla violenza dell’acqua mentre tentava di tenere lontano il fango dalle sue attrezzature.

Soltanto lo scorso luglio, con molta fatica, ancora in attesa del contributo regionale per il disastro subito, ha riaperto la sua pescheria.

Stavolta una protezione ad hoc per la sua attività fatta dagli artigiani di Sciacca, ha permesso di schermare il suo negozio. Solo poco fango quello che è riuscito ad entrare sull’uscio del suo negozio ed Ezia stamattina tira un sospiro: “Ora però, basta polemiche-  dice – facciamo fronte comune per risolvere questa problematica”. Intanto, lei incrocia ancora le dita mentre continua a piovere.

Pasciuta: “Danni limitati agli agrumeti”

Sono gli agrumeti della zona alta del Verdura ad essere stati danneggiati dallo straripamento del fiume.

A valle non si segnalano problemi come riferisce il presidente del consorzio “Arancia di Ribera”, Giuseppe Pasciuta, che, in un’intervista a Risoluto.it, fa il punto sulla stagione agrumicola.

E Curreri si dissocia dai “grilli parlanti”: “Oggi si spala. Si sta muti. Non si fanno i comunicati dall’attico”

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Il commento del consigliere grillino, Alessandro Curreri non può, di certo, passare inosservato.

Dopo alcuni minuti dell’invio di una nota stampa da parte del gruppo politico dei pentastellati del quale Curreri è un esponente in consiglio comunale, ha commentato sul suo profilo social: ” Oggi si spala. Si sta muti. Non si fa alcun comunicato dall’attico per spuntare in TV alle 14″.

Il consigliere comunale apertamente entra in polemica col suo gruppo che invece, ha deciso ,a pochissime ore dalla distruzione del Cansalamone, di inviare una nota stampa con la quale si accusa dei ritardi negli interventi per la messa in sicurezza del torrente.

Il consigliere comunale, residente al Borgo dello Stazzone, ha invece deciso di mettersi all’opera per liberare la strada del borgo allagata e invasa dal fango.

 

I Cinquestelle: “Per prevenire i disastri a Sciacca i soldi ci sono, ma non sono stati spesi”

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“Per Sciacca, oggi è stato un brutto risveglio. Dopo l’alluvione, che quasi due anni fa aveva colpito la nostra città, oggi contiamo i nuovi danni provocati dalle piogge torrenziali delle ultime ore e da fanghi e detriti trasportati dal torrente Cansalamone verso il mare.
Ma quanti di questi potevano essere evitati?” E’ la domanda che si pongono oggi i Cinquestelle aggiungendo: “Quanti cittadini saccensi sanno che in realtà, già dopo i fatti del Novembre 2016, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile aveva stanziato 490.000 euro per la “Pulizia del torrente Cansalamone e la realizzazione di una vasca di calma a servizio dello stesso”, ma che i lavori non sono mai stati eseguiti semplicemente perché manca il progetto esecutivo?  In questi due anni infatti, gli uffici della Protezione civile di Agrigento avevano interpellato il Comune di Sciacca per tale intervento chiedendo la nomina del R.U.P., e la sindaca Francesca Valenti, rispondendo che la mancanza di personale interno all’Amministrazione non consentiva tale nomina, aveva chiesto al Dipartimento di sostituirsi al Comune di Sciacca. Conclusione: i fondi per prevenire disastri ci sono, ma per mancanza di progettisti tutto rimane immobile…tutto tranne i danni provocati dal maltempo che aumentano di anno in anno”.  I Cinquestelle aggiungono: “La nomina del R.U.P. è arrivata infatti nel luglio scorso ma le piogge non hanno atteso i tempi, lunghi e dilatati della burocrazia, e quelli, persi da Comune di Sciacca e Protezione Civile, e sono arrivate, provocando danni. Del resto 23 mesi di attesa sono anche troppi, qualcosa andava fatta prima”.  “Che senso ha chiedere fondi alla Regione o allo Stato se poi non si sanno spendere? – si chiede la consigliera comunale del M5S, Teresa Bilello che denuncia:  “i soldi per mettere in sicurezza il torrente Cansalamone ci sono da due anni ma anche per colpa del Comune di Sciacca ancora devono essere utilizzati. Si perde del tempo prezioso, mesi a volte, per rispondere e poco si fa per sollecitare chi di dovere”.
“Ho chiesto invano interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico sui fiumi Verdura, Magazzolo e Platani e ho seguito l’iter per l’assegnazione dei fondi per l’intervento di pulizia del Torrente Cansalamone tra Protezione Civile e Comune di Sciacca – dichiara il deputato regionale saccense del M5S, Matteo Mangiacavallo – oggi è tanta l’indignazione nel vedere che nulla è stato fatto e che nel frattempo sono arrivati nuovi danni. Chiederemo nuovi stanziamenti, come è giusto che sia, ma pretenderemo che vengano accertate le responsabilità del caso. E’ un dovere nei confronti dei cittadini ai quali noi del M5S, oggi, con rabbia, esprimiamo la nostra solidarietà”.

Legambiente: “A Sciacca cronaca di un disastro annunciato”

“I fatti degli ultimi due giorni sono sotto gli occhi di tutti e denotano inequivocabilmente la fragilità del territorio saccense, in perenne balìa dei danni legati al persistente rischio idrogeologico” afferma Claudia Casa, direttore di Legambiente Sicilia,  per la quale “è avvilente essere costretti ad assistere di anno in anno ad episodi in perfetta fotocopia, sovrapponibili gli uni agli altri, che si replicano nei medesimi luoghi e che, ogni volta, producono danni pesantissimi a cose e persone ma evidentemente non insegnano nulla ai fini della necessaria prevenzione che dovrebbe essere posta in essere con provvedimenti mirati da parte degli organi a ciò preposti. Legambiente ormai da anni denuncia che l’eccessivo consumo di suolo costituisce il cuore del problema del dissesto idrogeologico, mentre i cambiamenti climatici amplificano solamente gli effetti di frane e alluvioni. E in questo senso Sciacca non fa purtroppo eccezione e le sue traversie di questi giorni stanno diventando sempre di più regola e triste normalità”.
A scendere più nel particolare è Massimo Trapani, delegato di Legambiente per il territorio di Sciacca e dintorni: “Già con la diffusione dei dati di Ecosistema Rischio 2017, l’indagine di Legambiente sulle attività nelle amministrazioni comunali per la riduzione del rischio idrogeologico, era stato rilevato che nel 70% dei comuni italiani si trovano abitazioni in aree a rischio. Tra questi comuni vi è anche il nostro che presenta quartieri ove sorgono imprese manifatturiere, scuole, strutture ricettive e commerciali in aree a grande rischio.
L’edificazione scriteriata non è purtroppo un fenomeno solo del passato, nell’ultimo decennio si è infatti continuato a costruire senza considerare le conseguenze di questo insensato consumo di suolo. E’ a causa della cementificazione dei letti dei torrenti, Cansalamone in primis, alla conseguente urbanizzazione delle aree sovrastanti ed alla mancata manutenzione ordinaria delle sponde dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica che avviene tutto ciò a cui oggi assistiamo. A pagare il conto di questa Sciacca insicura sono i 40.000 cittadini che vivono o lavorano in aree potenzialmente pericolose e la cui incolumità deve essere la priorità per qualsiasi amministratore o attore politico della nostra città.
Per questo rivolgiamo un appello all’amministrazione comunale – conclude Legambiente – affinché ponga maggiore attenzione anche agli strumenti regolatori urbanistici in via di approvazione, già oggetto di osservazioni da parte di operatori qualificati del territorio, perché non siano consentite altre sacche di speculazione edilizia che possano ulteriormente aggravare le condizioni già al limite della nostra città”.