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Comune di Sciacca
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Lavori consiliari in corso turturici i carristi stiano tranquilli il carnevale si fara

Il Consiglio comunale è in corso. L’assessore Ignazio Bivona ha relazionato politicamente sul bilancio di previsione 2016, invocando un voto favorevole nel segno del senso di responsabilità. Dopo di lui è stato il direttore di ragioneria Filippo Carlino a rappresentare all’aula gli aspetti tecnici. I lavori proseguiranno con le richieste di chiarimenti agli uffici. Mario Turturici, il cui intervento era atteso, ha dichiarato che il Carnevale non doveva diventare argomento di polemica politica. “Ci sono responsabilità politiche precise, l’amministrazione ha portato il bilancio in aula un anno dopo. Ma – ha aggiunto – i carristi stiano tranquilli, perché il Carnevale si farà, troveremo la soluzione politica”.

“Se il Carnevale quest’anno si farà – ha concluso Turturici – bisognerà ringraziare Mangia e Rocco Forte, perché senza i soldi dell’imposta di soggiorno la festa non si sarebbe fatta”.

I GIOVANI DI “MIZZICA” PRONTI A PUNTARE SU CARMELO BURGIO COME LORO CANDIDATO SINDACO

Per domenica mattina i ragazzi di “Mizzica” hanno convocato un nuovo incontro pubblico alla Multisala Campidoglio dal titolo “Futuro Presente, la Sciacca del domani è oggi”. È il primo di una serie di “capitoli” che avvicineranno la città alla prossima scadenza elettorale. Si parlerà di ambiente, paesaggio e turismo. “Sciacca riparte dalla bellezza”, è lo slogan dell’iniziativa. Si capirà molto da chi saranno i presenti, circa l’orientamento dell’associazione in vista delle elezioni amministrative del prossimo 7 maggio (questa la data al momento più accreditata per le prossime consultazioni). Tra chi ha annunciato la sua presenza alla manifestazione c’è anche Carmelo Burgio. L’ex segretario generale del Comune di Sciacca viene indicato da più parti come la personalità sulla quale i giovani punterebbero per l’espressione di una candidatura a sindaco. L’interessato però si schermisce: “Voglio far parte – dice a Risoluto.it – di quella panchina lunga che finora è mancata”. Ma quella che Burgio definisce panchina non deve essere composta, a suo giudizio, solo da addetti ai lavori, né soltanto da attivisti, né esclusivamente da iscritti a questo o a quel partito, ma anche da semplici cittadini che hanno maturato una competenza, che conoscono il proprio lavoro, che possono discutere della complessità che ci troviamo ad affrontare. “Mettiamo a confronto esperienze diverse – aggiunge Burgio – entrando in quel famoso merito di cui tutti parlano molto e praticano poco”.

Aldilà della metafora “panchinara”, se queste riflessioni non sono il vero e proprio preambolo di un candidato a sindaco poco ci manca. Burgio sembra ormai avere abbandonato lo stile prudente che da mesi, da prima del suo impegno in favore del No al referendum costituzionale, lo ha visto attendere la decisione di Fabrizio Di Paola in merito alla sua ricandidatura o meno. Contro il sindaco, essendone stato il principale collaboratore amministrativo, si sarebbe mai schierato. Evidentemente il sindaco uscente gli ha fatto sapere che lui non intende più ricandidarsi. E allora Burgio sembra pronto. Il suo messaggio &egraveegrave;, dunque, “oltre i partiti”. Musica per le orecchie dei ragazzi di “Mizzica”, che puntano ad attrarre un voto d’opinione, pur sapendo però che alle prossime amministrative il cosiddetto “voto d’opinione” potrebbe riversarsi sul Movimento Cinquestelle. Ritengono, quelli di “Mizzica”, che attorno ad un professionista indubbiamente stimato come Carmelo Burgio, sia possibile lanciare un progetto credibile.

I partiti del Centrosinistra assistono a questo scenario, non comprendendo ancora bene se siano eventualmente ospiti graditi a questo tavolo ovvero se le singole forze politiche debbano eventualmente quanto meno rinunciare al proprio simbolo. Sembra un ritorno allo spirito della candidatura del ’99 di Ignazio Cucchiara, anche se poi l’amministrativista saccense, messo con le spalle al muro dall’allora senatore Cirami, che gli impose di fare una scelta di campo, fu costretto a tornare ai partiti.

MILIOTI NCD, PRIMA DEL VOTO: “SPERO CHE SIA UNA SEDUTA SERENA E DEMOCRATICA” (intervista)

A poche ore dal voto dell’aula di stasera, il componente di maggioranza dell’Ncd, Giuseppe Milioti commenta il rinvio di ieri sera del consiglio comunale, mentre ci si prepara ad affrontare la seduta determinante di stasera.

“L’opposizione aveva chiesto di andare direttamente alle dichiarazioni di voto – riporta di ieri sera il consigliere – senza passare dalla trattazione dello strumento contabile”.

Poi la fuga della maggioranza per far venire meno il numero legale e far saltare la seduta: sono i momenti concitati raccontati dallo stesso consigliere che però, calma gli animi e auspica lavori sereni e democratici da parte dell’aula durante  la seduta di questa sera. 

C’è poi anche nel racconto di Milioti, il mistero del documento che l’opposizione ieri sembrava intenzionata a presentare in consiglio con le richieste nero su bianco della richiesta di dimissioni del sindaco Fabrizio Di Paola pena la bocciatura secca del bilancio. Documento del quale successivamente ha poi negato l’esistenza. Parte di maggioranza, è convinta che la mancata prseentazione del documento prima annuciato e poi  sparito, possa essere il primo segno del ravvedimento di quella minoranza, oggi divenuta maggioranza in aula Falcone- Borsellino grazie ai numeri e che possa aprire un varco per una mediazione prima del voto decisivo per la festa. 

PAOLO MANDRACCHIA: “SE E’ COSI’ TANTO INNAMORATO DEL CARNEVALE, DI PAOLA SI DIMETTA” (intervista)

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E’ racchiuso tra le  parole di Paolo Mandracchia il clima del dibattito consiliare che si respirerà questa sera. Per l’uomo simbolo dell’opposizione alla Giunta Di Paola, tutto sta nelle scelte del primo cittadino. 

La richiesta di dimissioni, che doveva essere contenuta nell’ormai noto documento dell’opposizione da presentare in consiglio ieri sera, in realtà mai pervenuto agli atti dell’ufficio di presidenza, si consoliderà stasera in una “richiesta” di dimissioni a Di Paola.

Nessun ricatto quindi, al sindaco. Ma una richiesta in fase di dichiarazione di voto che dovrebbe poi spostare la palla a Di Paola. 

“I cittadini non sono stupidi”, “La gente capirà”: Mandracchia lo ripete spesso nel delineare una linea di indirizzo annunciata dall’opposizione già ieri sera e che potrebbe essere portata e manifestata anche in aula stasera. 

Un Mandracchia che riconosce il danno al tessuto economico che potrà essere determinato dalla bocciatura del bilancio, e di conseguenza dal mancato svolgimento della festa. 

“Noi vogliamo – chiude così –  essere responsabili tanto quanto il sindaco”. 

BILANCIO, SI DECIDE STASERA. CARNEVALE APPESO A UN FILO, OPPOSIZIONE CHIEDE DIMISSIONI SINDACO

p>Erano 29 i consiglieri comunali presenti in aula al secondo appello chiamato da Calogero Bono dopo le 21,30. Assente il solo Mario Turturici, alle prese con problemi familiari. Malgrado ci fosse il numero legale, i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula. Ad agire così è stato ancora una volta anche lo stesso presidente del Consiglio Calogero Bono. Lavori dunque aggiornati a stasera in seduta di prosecuzione alle ore 20. L’opposizione non ha presentato il documento con il quale si dice disponibile a votare il bilancio 2016 a condizione che Fabrizio Di Paola si presenti in aula dimissionario. Si apprende in queste ore che domani sera questa posizione sarà resa pubblica durante le dichiarazioni di voto che preludono al pronunciamento finale. Su questo c’è un’intesa sancita da 15 consiglieri:7 del Pd, 5 di Sciacca Democratica, Elvira Frigerio, Paolo Mandracchia e Salvatore Monteleone. Si attende solo l’adesione dell’ex sindaco Mario Turturici. Con 16 voti contrari il bilancio sarebbe bocciato. Anche in caso di eventuale parità tra favorevoli e contrari accadrebbe la stessa cosa. Questo significherebbe l’apertura delle procedure di approvazione da parte del dottor Riela, funzionario della Regione, con i poteri sostitutivi del Consiglio. Piuttosto che agevolare l’approvazione dello strumento finanziario, magari abbandonando l’aula, il centrosinistra dunque chiede che il sindaco lasci, suggellando così il proprio fallimento politico. In attesa che il documento venga reso noto, non c’è che da aspettare la seduta di oggi. 

CONSIGLIO COMUNALE, LASCIA L’AULA PERFINO IL PRESIDENTE

È slittata alle 21,30 la seduta del Consiglio comunale di questa sera. Dopo l’appello chiamato dal Presidente Calogero Bono la seduta è venuta meno per mancanza di numero legale. All’appello i presenti erano 17. È stato il Consigliere di Forza Italia Vittorio Di Natale, poco prima di abbandonare l’aula, a chiedere la verifica del numero legale. Con 16 presenti la seduta avrebbe potuto iniziare, ma a sorpresa anche il presidente di Sala Falcone Borsellino ha lasciato i lavori. Con 15 presenti la seduta è stata sospesa.

Se alle 21,30 dovessero mancare ancora i numeri la seduta slitterà a domani, quando saranno sufficienti 12 consiglieri. C’è attesa per conoscere i contenuti del documento dell’Opposizione. Quindici le firme. Manca solo quella di Mario Turturici che, impedito da ragioni familiari, non ha ancora raggiunto il Comune. (Seguono ulteriori aggiornamenti).

SEQUESTRO DI PRODOTTI ITTICI NEI RISTORANTI DI SCIACCA E MENFI, ELEVATE ANCHE SANZIONI

Durante dei controlli effettuati dagli uomini dell’ufficio circondariale marittimo di Sciacca presso alcuni ristoranti sia  di Sciacca che di  Menfi e mirati a verificare il rispetto della tracciabilità dei prodotti ittici utilizzati, i militari hanno individuato la presenza di pesce congelato di incerta provenienza ed hanno fatto scattare le sanzioni.  Il sequestro  ha riguardato ben 35 chilogrammi di prodotti ittici. 

In un ristorante è stata elevata una sanzione amministrativa di 1500 euro e sequestrati i prodotti rinvenuti senza etichettatura. Le iniziative, promosse a tutela dei consumatori, proseguiranno anche nei prossimi giorni.

CASE POPOLARI DI VIA FANI A RIBERA, A 526 GIORNI DALL’AVVIO DELL’ITER OGGI TORNA A RIUNIRSI LA COMMISSIONE DI GARA

Tornerà a riunirsi questa mattina la commissione dell’Urega che si occupa della gara per la demolizione e ricostruzione degli alloggi popolari di Largo dei Martiri di via Fani, a Ribera. Sono passati 526 giorni da quando l’iter per la costruzione dei 60 alloggi popolari è stato avviato. A quanto pare mancherebbero otto sedute per completare i lavori ed il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, ricorda che “il Comune di Ribera garantisce 250 euro al mese alle famiglie come contributo per l’affitto, una somma complessiva, fino ad oggi, di circa 600 mila euro che avrebbe consentito di sistemare strade e realizzare altri interventi per la città”. Pace si è già rivolto, in più occasioni, al Prefetto,  al quale ha manifestato il disagio del comune, e anche al presidente della Regione.  La vicenda si trascina dai primi mesi del 2012 e vede coinvolte 60 famiglie riberesi che allora hanno lasciato le loro abitazioni a seguito di un’ordinanza di sgombero. Per la demolizione e la ricostruzione delle case di Largo dei Martiri di via Fani sono previsti due anni di lavori. Queste case vennero realizzate con cemento depotenziato, ma i fatti oggetto di un’indagine della Procura della Repubblica di Sciacca si riferiscono agli anni settanta e così il procedimento è stato archiviato per avvenuta prescrizione.

CONIUGI SACCENSI IN CASA CON 80 CANI, SALTA L’ACCUSA DI MALTRATTAMENTO DI ANIMALI, SOLO UN’AMMENDA

Sono stati assolti dall’accusa di maltrattamento di animali i coniugi di Sciacca Giuseppe Milito, di 49 anni, e Anna Maria Bonfante, di 60, che tengono in casa 80 cani, ma il giudice ha disposto nei loro confronti un’ammenda di mille euro ciascuno perchè gli spazi destinati agli animali sono insufficienti.  Il reato di maltrattamento di animali è molto grave e prevede una pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione.  La difesa di Milito e Bonfante, rappresentata dagli avvocati Mauro Tirnetta e Mira Cerro,  ha sostenuto che gli animali non erano stati sottoposti ad alcun maltrattamento, che senza  l’intervento dei loro clienti sarebbero morti e che venivano sfamati e curati. Per l’accusa, invece, gli animali erano tenuti in condizioni insalubri e nocive, in uno spazio insufficiente, ed erano dimagriti e “con evidenti stati di disidratazione, malnutrizione e pallore delle mucose”, come riportato nel capo d’imputazione. Gli accertamenti nella struttura sono stati effettuati dai veterinari dell’Asp unitamente ai carabinieri della compagnia di Sciacca che poi hanno riferito alla Procura della Repubblica. Così è scattato il procedimento penale per i Milito che si è concluso con questa sentenza emessa dal giudice Fabio Passalacqua. 

FUGGONO DAI POLIZIOTTI E LANCIANO UN FUCILE DALL’ABITACOLO, IN MANETTE DUE GIOVANI

Una fuga rocambolesca, dopo non essersi fermati ad un posto di blocco nella serata di sabato a Porto Empedocle, così è scattato l’inseguimento per strada.

I due uomini in fuga, si tratta di Gino Mendola, empedoclino, e Andrea Castellino, originario di Cattolica Eraclea, hanno nel corso della folle corsa in macchina cercato di disfarsi dell’arma che avevano con sè lanciando dall’abitacolo il fucile a canne mozze poi recuperato e posto sotto sequestro. Ad un certo punto hanno lasciato la vettura scappando a piedi.

 Il primo ad essere bloccato è stato Castellino, che nel frattempo si era liberato di sei cartucce calibro sedici da caccia, poi recuperate. Subito dopo, gli agenti hanno fermato anche Mendola, che si era nascosto dietro agli scogli, a ridosso del muro di cinta della vicina centrale dell’Enel.

Durante la perquisizione domiciliare a casa di Castellino, a Cattolica Eraclea, i poliziotti hanno trovato nascoste altre sedici cartucce calibro 16, una pistola a salve calibro 8 millimetri, priva di tappo rosso, ed un machete.

I due ventisettenni avevano violato l’obbligo di dimora nel Comune di Cattolica Eraclea, misura cautelare a cui erano sottoposti per un altro procedimento penale. Invece, a Castellino è stata contestata anche la violazione della sorveglianza speciale. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Agrigento.

(Nella foto Gino Mendola e Andrea Castellino)

RIBERA PENALIZZATA DAI PRIMI STANZIAMENTI DELLA REGIONE DOPO IL NUBIFRAGIO E PROTESTA LA CIA

Per una volta, e capita raramente, la Regione ha dato un segnale prima a Sciacca. Da Ribera questo non è passato inosservato ed a rilevarlo è stata la Cia che si è rivolta al presidente, Rosario Crocetta, lamentando che “dalle notizie di stampa” hanno appreso che “alcuni comuni della zona hanno già ricevuto centinaia di migliaia di euro, dalla Regione Siciliana, per far fronte alle spese sostenute, per gli interventi di somma urgenza, determinati dall’alluvione del 25 novembre, mentre Ribera, il centro più devastato, con i maggiori danni all’agricoltura, con centinaia di ettari di agrumeti, ancora oggi invasi dalle acque ed inaccessibili, non ha ancora avuto alcuna risposta dalla Regione”. Il riferimento a Sciacca è evidente visto che gli amministratori comunali hanno dichiarato che le uniche somme ricevute fino ad oggi riguardano quelle per la somma urgenza disposta a seguito dei danni del primo nubifragio. “Queste notizie, in presenza dell’ennesima perturbazione, che si annuncia  abbondante di piaggia e pericolosa per il nostro territorio, allarma i produttori, che a distanza di tre mesi dall’alluvione del 25 novembre – scrivono Giovanni Caruana e Giacomo Burreci –  pur vedendo cadere inermi le proprie arance, sono impossibilitati ad entrare nei propri fondi ed assistono, impotenti, all’agonia di centinaia di piante sommerse dai canali della vallata del Verdura, intasati ed in attesa di essere spurgati, nonostante le decine di riunioni e gli innumerevoli impegni assunti dal Presidente della Regione, dall’assessore regionale all’Agricoltura, dai sindaci dei comuni interessati, dai dirigenti la Protezione Civile e dai commissari dell’Esa e del Consorzio di Bonifica”. La Cia  di Ribera chiede che “si attenzioni, con la massima celerità, questa pericolosa situazione, che può cancellare, agronomicamente, centinaia di ettari di floridi agrumeti agrigentini”.    

UN RIGAGNOLO SOSPETTO SULLA SPIAGGIA DELLA FOGGIA E ARRIVANO I MILITARI DEL CIRCOMARE

Alla Foggia, questa mattina, dopo i volontari di Sciacca Pulita sono arrivati i militari del Circomare. Durante la pulizia della spiaggia qualcuno ha notato che un rigagnolo dal colore sospetto arrivava sulla spiaggia e finiva in mare. Così è stato sollecitato l’intervento dei militari del Circomare che sono arrivati alla Foggia ed hanno prelevato alcuni campioni di questo liquido. La vicenda è particolarmente strana perché il rigagnolo non sgorgava dal torrente San Marco, ma da una zona più ad ovest. I campioni di acqua prelevati dal Circomare questa mattina saranno inviati, come sempre in questi casi, all’Arpa per verificare se si tratta di uno scarico inquinante e, comunque, per accertare cosa sta accadendo alla Foggia. Il Circomare, negli ultimi anni, più volte ha bloccato scarichi inquinanti che finscono nel mare della Foggia e l’attenzione, anche da parte della Procura della Repubblica di Sciacca, è sempre massima sul versante della tutela dell’ambiente. Nella foto, i militari del Circomare durante i prelievi di questa mattina alla Foggia.