Sono stati assolti dall’accusa di maltrattamento di animali i coniugi di Sciacca Giuseppe Milito, di 49 anni, e Anna Maria Bonfante, di 60, che tengono in casa 80 cani, ma il giudice ha disposto nei loro confronti un’ammenda di mille euro ciascuno perchè gli spazi destinati agli animali sono insufficienti. Il reato di maltrattamento di animali è molto grave e prevede una pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione. La difesa di Milito e Bonfante, rappresentata dagli avvocati Mauro Tirnetta e Mira Cerro, ha sostenuto che gli animali non erano stati sottoposti ad alcun maltrattamento, che senza l’intervento dei loro clienti sarebbero morti e che venivano sfamati e curati. Per l’accusa, invece, gli animali erano tenuti in condizioni insalubri e nocive, in uno spazio insufficiente, ed erano dimagriti e “con evidenti stati di disidratazione, malnutrizione e pallore delle mucose”, come riportato nel capo d’imputazione. Gli accertamenti nella struttura sono stati effettuati dai veterinari dell’Asp unitamente ai carabinieri della compagnia di Sciacca che poi hanno riferito alla Procura della Repubblica. Così è scattato il procedimento penale per i Milito che si è concluso con questa sentenza emessa dal giudice Fabio Passalacqua.
FUGGONO DAI POLIZIOTTI E LANCIANO UN FUCILE DALL’ABITACOLO, IN MANETTE DUE GIOVANI
Una fuga rocambolesca, dopo non essersi fermati ad un posto di blocco nella serata di sabato a Porto Empedocle, così è scattato l’inseguimento per strada.
I due uomini in fuga, si tratta di Gino Mendola, empedoclino, e Andrea Castellino, originario di Cattolica Eraclea, hanno nel corso della folle corsa in macchina cercato di disfarsi dell’arma che avevano con sè lanciando dall’abitacolo il fucile a canne mozze poi recuperato e posto sotto sequestro. Ad un certo punto hanno lasciato la vettura scappando a piedi.
Il primo ad essere bloccato è stato Castellino, che nel frattempo si era liberato di sei cartucce calibro sedici da caccia, poi recuperate. Subito dopo, gli agenti hanno fermato anche Mendola, che si era nascosto dietro agli scogli, a ridosso del muro di cinta della vicina centrale dell’Enel.
Durante la perquisizione domiciliare a casa di Castellino, a Cattolica Eraclea, i poliziotti hanno trovato nascoste altre sedici cartucce calibro 16, una pistola a salve calibro 8 millimetri, priva di tappo rosso, ed un machete.
I due ventisettenni avevano violato l’obbligo di dimora nel Comune di Cattolica Eraclea, misura cautelare a cui erano sottoposti per un altro procedimento penale. Invece, a Castellino è stata contestata anche la violazione della sorveglianza speciale. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Agrigento.
(Nella foto Gino Mendola e Andrea Castellino)
RIBERA PENALIZZATA DAI PRIMI STANZIAMENTI DELLA REGIONE DOPO IL NUBIFRAGIO E PROTESTA LA CIA
Per una volta, e capita raramente, la Regione ha dato un segnale prima a Sciacca. Da Ribera questo non è passato inosservato ed a rilevarlo è stata la Cia che si è rivolta al presidente, Rosario Crocetta, lamentando che “dalle notizie di stampa” hanno appreso che “alcuni comuni della zona hanno già ricevuto centinaia di migliaia di euro, dalla Regione Siciliana, per far fronte alle spese sostenute, per gli interventi di somma urgenza, determinati dall’alluvione del 25 novembre, mentre Ribera, il centro più devastato, con i maggiori danni all’agricoltura, con centinaia di ettari di agrumeti, ancora oggi invasi dalle acque ed inaccessibili, non ha ancora avuto alcuna risposta dalla Regione”. Il riferimento a Sciacca è evidente visto che gli amministratori comunali hanno dichiarato che le uniche somme ricevute fino ad oggi riguardano quelle per la somma urgenza disposta a seguito dei danni del primo nubifragio. “Queste notizie, in presenza dell’ennesima perturbazione, che si annuncia abbondante di piaggia e pericolosa per il nostro territorio, allarma i produttori, che a distanza di tre mesi dall’alluvione del 25 novembre – scrivono Giovanni Caruana e Giacomo Burreci – pur vedendo cadere inermi le proprie arance, sono impossibilitati ad entrare nei propri fondi ed assistono, impotenti, all’agonia di centinaia di piante sommerse dai canali della vallata del Verdura, intasati ed in attesa di essere spurgati, nonostante le decine di riunioni e gli innumerevoli impegni assunti dal Presidente della Regione, dall’assessore regionale all’Agricoltura, dai sindaci dei comuni interessati, dai dirigenti la Protezione Civile e dai commissari dell’Esa e del Consorzio di Bonifica”. La Cia di Ribera chiede che “si attenzioni, con la massima celerità, questa pericolosa situazione, che può cancellare, agronomicamente, centinaia di ettari di floridi agrumeti agrigentini”.
UN RIGAGNOLO SOSPETTO SULLA SPIAGGIA DELLA FOGGIA E ARRIVANO I MILITARI DEL CIRCOMARE
Alla Foggia, questa mattina, dopo i volontari di Sciacca Pulita sono arrivati i militari del Circomare. Durante la pulizia della spiaggia qualcuno ha notato che un rigagnolo dal colore sospetto arrivava sulla spiaggia e finiva in mare. Così è stato sollecitato l’intervento dei militari del Circomare che sono arrivati alla Foggia ed hanno prelevato alcuni campioni di questo liquido. La vicenda è particolarmente strana perché il rigagnolo non sgorgava dal torrente San Marco, ma da una zona più ad ovest. I campioni di acqua prelevati dal Circomare questa mattina saranno inviati, come sempre in questi casi, all’Arpa per verificare se si tratta di uno scarico inquinante e, comunque, per accertare cosa sta accadendo alla Foggia. Il Circomare, negli ultimi anni, più volte ha bloccato scarichi inquinanti che finscono nel mare della Foggia e l’attenzione, anche da parte della Procura della Repubblica di Sciacca, è sempre massima sul versante della tutela dell’ambiente. Nella foto, i militari del Circomare durante i prelievi di questa mattina alla Foggia.
MESSO IN SICUREZZA E SEQUESTRATO IL MOTOSCAFO UTILIZZATO PER LO SBARCO A CODA DELLA VOLPE
Le condizioni del mare non avevano permesso agli uomini della Guardia Costiera di potere intervenire nella stessa giornata dello sbarco di immigrati che si è verificato sabato scorso dinnanzi Coda della Volpe e che ha portato a rintracciare cinque immigrati clandestini di cui un minorenne che dopo esser sbarcati nella notte a Sciacca, forse proprio a causa del brutto tempo rispetto la destinazione originaria, erano riusciti a dileguarsi. Le operazione del Circomare sono riprese alle prime luci dell’alba di ieri e, grazie all’ausilio di una unità da pesca locale, nonché dei sommozzatori locali della Medisub di Maniscalco e Abruzzo Gino, il natante è stato disincagliato e, una volta verificate le buone condizioni di galleggiabilità, è stato rimorchiato nel porto di Sciacca ed ormeggiata in sicurezza nel pontile della Lega Navale. L’unità, con tutto quanto rinvenuto a bordo, è stata posta sotto sequestro penale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
INCIDENTE STRADALE CON 7 FERITI SULLA SANTA MARGHERITA-MENFI, UNA RAGAZZA TRASFERITA IN ELISOCCORSO A PALERMO
E’ di 7 feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto sulla provinciale che collega Santa Margherita Belice a Menfi. Sono tutti giovani e tra loro una minorenne che è stata sottoposta ad intervento chirurgico al Giovanni Paolo II di Sciacca e poi trasferita, in elisoccorso, all’ospedale Villa Sofia di Palermo. I ragazzi, 5 di Menfi e 2 di Santa Margherita, viaggiavano su due auto che si muovevano in direzioni opposte. I menfitani in un locale margheritese avevano partecipato alla festa per il diciottesimo compleanno di un giovane del luogo. L’impatto tra le due auto è avvenuto in contrada Giacheria – Senia. Le cause dell’impatto sono al vaglio dei carabinieri della stazione di Sambuca. Il conducente di una delle due auto avrebbe perso il controllo della vettura a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia.
SEQUESTRO DI PERSONA E TENTATA VIOLENZA SESSUALE A RIBERA, CARABINIERI ALLA RICERCA DEL SECONDO INDAGATO
I carabinieri della tenenza di Ribera stanno intensificando le ricerche dell’uomo che era alla guida dell’autocarro sul quale, sabato 28 gennaio, sarebbe stata trascinata una giovane con successivo tentativo di violenza sessuale. Le indagini si presentano complesse perché la ragazza avrebbe fornito una buona descrizione dell’uomo, un alegerino di 50 anni, che poi è stato arrestato, mentre il conducente del mezzo non lo ha visto in faccia, ma soltanto di spalle. E sono difficili anche le ricerche dell’autocarro. La giovane è stata bloccata mentre camminava nel centro di Ribera, scaraventata sul cassone chiuso di un autocarro, malmenata e sottoposta a un tentativo di violenza sessuale. La ragazza, di 25 anni, è italiana, di un comune agrigentino, e si trovava sabato scorso a Ribera. Il nome dell’indagato non è stato reso noto dai carabinieri perché l’indagine è ancora in pieno svolgimento e mancano alcune tessere nel mosaico che stanno componendo i militari guidati dal tenente Elpidio Balsamo. L’algerino è stato sottoposto a fermo dalla Procura della Repubblica di Sciacca e poi il giudice Antonio Genna ha convalidato, disponendo nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere. Nell’udienza di convalida, però, l’algerino si è difeso, affermando di non sapere nulla di questa vicenda, di non conoscere la giovane e di essere completamente estraneo ai fatti.