L’avvocato Giuseppe La Barbera, difensore di Ahmed Boudra, di 34 anni, che si trova in carcere, ha avanzato richiesta di patteggiamento a 3 anni e 6 mesi per il suo cliente e di riqualificazione del reato da omicidio volontario in concorso a rissa. Il gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, si pronuncerà nelle prossime ore anche sulla richiesta di modifica della misura cautelare dal carcere agli arresti domiciliari.
E’ la vicenda riguardante la morte di Abdelhakim Falquihi, di 29 anni, colpito nella tendopoli con bastoni e con una pietra il 18 novembre 2023. Dopo che nell’incidente probatorio in cui sono stati sentiti come testi cinque marocchini i quali avrebbero riferito che la vittima avrebbe avanzato già in passato richieste di denaro e sigarette, disturbava altri occupanti della tendopoli di Caltabellotta, sarebbe emersa una ricostruzione diversa dei fatti. E questo anche grazie alle indagini svolte dai carabinieri e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Michele Marrone.
Sono tre gli indagati, tutti del Marocco: un cinquantenne e un quarantatreenne, irreperibili, difesi d’ufficio dagli avvocati Calogero Lanzarone e Pasquale D’Anna, che avrebbero agito in concorso con Ahmed Boudra, di 34 anni, che si trova in carcere ed è difeso dall’avvocato Giuseppe La Barbera.
Adesso la decisione del gip potrebbe dare una ricostruzione diversa ai fatti del 18 novembre 2023. Ahmed Boudra ha presentato una querela per estorsione nei confronti di uno dei testi. Uno dei cinque marocchini sentito era, infatti, teste assistito, difeso dall’avvocato Luciano Augello. E’ quello denunciato da Ahmed Boudra. Il trentaquattrenne, dinanzi al gip, già nell’udienza di convalida dell’arresto, avrebbe affermato che il ventinovenne poi deceduto e un’altra persona sarebbero entrate nella tenda prendendolo per il bavero e picchiandolo. Secondo il racconto dell’indagato sarebbero stati altri a colpire il ventinovenne.