Caltabellotta

Omicidio nella tendopoli di Caltabellotta, nuovi elementi dall’incidente probatorio

Abdelhakim Falquihi, di 29 anni, colpito con bastoni e con una pietra e morto il 18 novembre scorso nella tendopoli di Caltabellotta avrebbe avanzato già in passato richieste di denaro e sigarette e disturbato connazionali che vivevano nel centro montano. E’ quanto sarebbe venuto fuori dall’incidente probatorio, al palazzo di giustizia di Sciacca, davanti al giudice per le indagini preliminari Antonino Cucinella, da parte di cinque nordafricani.

L’incidente probatorio, che comporta una vera e propria anticipazione della prova che si forma in dibattimento, è stato chiesto dal sostituto procuratore Michele Marrone che coordina le indagini dei carabinieri. C’è il rischio che i cinque, soggetti non in regola con il permesso di soggiorno, non possano essere esaminati in dibattimento e da qui la decisione dell’incidente probatorio.

Sono tre gli indagati per l’omicidio, tutti del Marocco. Un cinquantenne e un quarantatreenne, irreperibili, difesi d’ufficio dagli avvocati Calogero Lanzarone e Pasquale D’Anna, che avrebbero agito in concorso con Ahmed Boudra, di 34 anni, che si trova in carcere ed è difeso dall’avvocato Giuseppe La Barbera. I fatti si riferiscono al 18 novembre scorso. Ahmed Boudra ha presentato una querela per estorsione nei confronti di uno dei testi. Uno dei cinque marocchini che è stato sentito era, infatti, teste assistito, difeso dall’avvocato Luciano Augello. E’ quello denunciato da Ahmed Boudra.

Il trentaquattrenne dinanzi al gip del Tribunale di Sciacca, nell’udienza di convalida, avrebbe affermato che il ventinovenne poi deceduto e un’altra persona sarebbero entrate nella tenda prendendolo per il bavero e picchiandolo. Secondo il racconto dell’indagato sarebbero stati altri a colpire il ventinovenne.

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