“I 400 mila metri cubi residui dalla diga di Prizzi saranno ripartiti nel modo seguente: 320 mila metri al basso Verdura attraverso la galleria che alimenta la vasca di Martusa ed 80 mila metri cubi rilasciati in alveo per i terreni non serviti dal Consorzio di Bonifica”. Così il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, che fornisce dettagli sull’intervento deciso ieri in prefettura, ad Agrigento, a beneficio dei territori non serviti dal Consorzio di bonifica Agrigento 3.
Grazie al lavoro svolto dai dirigenti generali del dipartimento regionale Tecnico, Duilio Alongi, e del dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, è stato possibile trovare celermente una soluzione ai problemi sollevati dai Comuni di Villafranca Sicula, Burgio e Caltabellotta.
Regione, Prefettura, sindaci e rappresentanti delle aziende agricole e di Enel, che gestisce le dighe Prizzi e Grammauta, hanno concordato sui quantitativi d’acqua spettanti a ciascun Comune, sia per i territori consorziati sia per quelli liberi.
Il comprensorio Riberese e le aree di Bivona con arance e pesche di particolare pregio hanno ottenuto, recentemente, 2 milioni di metri cubi d’acqua per scopo irriguo dalla diga Castello.