Due imprenditori, nell’arco di diversi anni, avrebbero simulato attraverso diverse società e ditte individuali, l’instaurazione di ben 634 falsi rapporti lavorativi con successivi licenziamenti, preordinati a far ottenere l’indebita percezione di indennità di disoccupazione ai fittizi lavoratori, a loro volta denunciati per concorso in truffa aggravata, ottenendo come contropartita una percentuale sulle somme erogate dall’Ente Previdenziale.
Le attività investigative di P.G., delle Fiamme Gialle e dei Carabinieri, costantemente coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala in particolare, sono state supportate da intercettazioni telefoniche che, unitamente ad appostamenti, pedinamenti, sopralluoghi, incroci di risultanze di varie banche dati, hanno consentito di provare in modo inequivoco la commissione della condotta truffaldina da parte dei due imprenditori colpiti dalle misure cautelari.
In concreto, è stata accertata la totale assenza di versamenti dei contributi ai fini previdenziali nelle casse dell’I.N.P.S., oltre che l’inesistenza di comunicazioni di inizio cantieri all’I.N.A.I.L.