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La massoneria di Castelvetrano in grado di condizionare politica e burocrazia, nomi eccellenti nell’inchiesta. Avviso di garanzia anche a Roberto Lagalla

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Una fortissima loggia massonica a Castelvetrano in grado di pilotare la burocrazia e la politica, anche perché al suo interno ci stavano proprio politici e professionisti. Un’inchiesta che scuote Castelvetrano. 

È destinato a fare tanto rumore il blitz compiuto questa notte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani e che ha portato all’arresto di ventisette persone e dieci indagate a piede libero.
Il fulcro dell’inchiesta ruota attorno alla figura di Giovanni Lo Sciuto, ex onorevole regionale di Forza Italia. Ma ai domiciliari sono finiti anche altri nomi eccellenti come l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio e l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante.

Lo Sciuto era stato già indagato in passato, per presunti finanziamenti alla latitanza di Matteo Messina Denaro, poi l’archiviazione e successivamente la scalata politica fino allo scranno all’Ars e l’elezione perfino nella commissione parlamentare Antimafia.

Proprio lui si sarebbe occupato di piazzare assessore massoni nella giunta di Castelvetrano e  nominando commissari all’Inps di Trapani in modo da controllare l’erogazione delle pensioni di invalidità grazie al medico dell’Istituto Rosario Orlando.

Gli investigatori si concentreranno nelle prossime ore anche su nomine politiche e finanziamenti regionali, l’inchiesta arriva fino al ministero dell’Interno per una fuga di notizie. Sarebbe stato Cascio, ex presidente dell’Ars, anche lui tra i nomi di spicco dell’operazione, ad aver rivelato l’esistenza dell’inchiesta trapanese, dopo averlo appreso a sua volta da Giovannatonio Macchiarola, allora segretario del ministro dell’Interno Angelino Alfano.

L’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all’Istruzione è stato raggiunto da un avviso di garanzia,  avrebbe favorito la figlia di Rosario Orlando, altro esponente della loggia arrestato, nell’aggiudicazione di una borsa di studio.

Avrebbero fatto parte della loggia anche Giuseppe Berlino, ex consigliere comunale di Castelvetrano, il commercialista, Gaspare Magro.

Nell’inchiesta di Castelvetrano anche un nome noto, quello di Paolo Genco, presidente dell’Anfe, ente di formazione in precedenza coinvolto in altre inchieste giudiziarie. Genco è stato arrestato poiché avrebbe fornito soldi e posti di lavoro a Lo Sciuto che in cambio avrebbe sponsorizzato delibere e progetti di legge riguardanti proprio l’Anfe.

Tra le persone finite in manette ci sono anche Salvatore Passannante, Salvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe.

Ecco di seguito i nomi delle persone coinvolte e le misure a loro carico:
Finiscono in carcere Giovanni Lo Sciuto, Paolo Genco, Gaspare Magro, Giuseppe Angileri, Isidoro Calcara, Salvatore Passanante, Salvatore Virgilio, Salvatore Giacobbe, Rosario Orlando, Giuseppe Berlino.
Ai domiciliari: Maria Luisa Mortillaro, Vincenzo Giammarinaro, Francesco Cascio, Adelina Barba, Sebastiano Genna, Giovanna Di Liberto, Giuseppe Cammareri, Vincenza Daniela Lentini, Gaetano Salerno, Antonio Di Giorgio, Alessio Cammisa, Antonietta Barresi, Francesco Messina Denaro, Vincenzo Chiofalo, Tommaso Geraci, Felice Errante junior, Luciano Perricone.

Obbligo di dimora per Valentina Li Causi, Filippo Daniele Clemente, Arturo Corso, Gaetano Bacchi, Maria Zina Biondo. Misura interdittiva per Giorgio Saluto.

(Nella foto, l’ex deputato di Forza Italia, Giovanni Lo Sciuto)

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