Qualche settimana fa “L’Espresso” le aveva dedicato una copertina, intervistandola e titolando: “La deputata senza volto”. Piera Aiello, partannese, la cognata di Rita Atria, che con lei aveva condiviso la voglia di ribellarsi a quella mafia che le aveva ucciso il marito, è parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle. Ma, essendo sotto protezione, non aveva voluto mostrarsi. Il tuo tesserino da parlamentare non ha nemmeno la foto, visto che ufficialmente lei ha un’altra identità.
Adesso però Piera ci ha ripensato. Lo ha fatto accettando la pubblicazione di una foto scattata da Francesco Bellina di Tp24.it in un articolo pubblicato da “The Guardian” a firma Lorenzo Tondo. Piera Aiello racconta la sua storia straordinaria, di donna che è diventata un esempio nella lotta contro l’omertà. Piera Aiello ha avuto un’altra identità e un programma di protezione quando, nel 1991, quasi trenta anni fa, dopo che il marito fu ucciso nella guerra di mafia a Partanna, nel Belice, decise di raccontare ciò che sapeva della famiglia mafiosa della sua città ai magistrati della Procura di Marsala.