Il quadro, di cui da tempo si erano perse le tracce, era stato rubato nel 1982 dalla chiesa “San Domenico” di Castelvetrano.
Il recupero è frutto del costante monitoraggio del mercato antiquariale effettuato dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
In particolare, confrontando le immagini e i dati riguardanti le opere presente nel catalogo di una casa d’aste palermitana con quelle contenute all’interno della “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti” (gestita dal Comando Tutela Patrimonio Culturale), i militari dell’Arma hanno focalizzato l’attenzione su un dipinto di provenienza sospetta.
I successivi accertamenti hanno permesso di confermare che si trattava proprio del quadro rubato. Dalle indagini non sono emerse responsabilità a carico della casa d’aste che, in qualità di mandatario, aveva posto in vendita il dipinto per conto di un uomo, denunciato per ricettazione.
Dopo anni, il quadro ritorna al proprio posto restituendo alla chiesa castelvetranese un significativo tessera dell’identità culturale e artistica di una delle più antiche chiese di Castelvetrano, le cui origini risalgono al XV secolo.
La chiesa decorata con stucchi ed affreschi di pregevole fattura eseguiti da Antonino Ferraro da Giuliana nel 1574-’80. E’ un’opera fondamentale per la storia dell’architettura in Sicilia; costituisce, infatti, uno degli esempi più significativi di quel manierismo siciliano che preannuncia l’imminente Barocco
Il quadro è stato già restituito alla parrocchia di “San Domenico”. L’operazione si inquadra nel contesto di una sinergica collaborazione tra il Comando TPC, l’Arma Territoriale e le Diocesi per una efficace tutela del patrimonio culturale ecclesiastico, con la restituzione alla collettività di quelle opere che ne costituiscono l’identità locale.