Burgio

L’imprenditore Miceli di Burgio assolto dall’accusa di frode in commercio nella vendita di lumache

Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Dario Hamel, ha assolto l’imprenditore Ciro Miceli, di 45 anni, di Burgio, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di frode in commercio. La vicenda giudiziaria risale al 2019, per fatti anche di anni precedenti, con l’accusa a carico dell’imprenditore, nell’esercizio dell’attività di allevamento di lumache, di averne vendute circa 477 chili di origine estera e non tracciate, dichiarando falsamente che si trattava di lumache allevate all’aperto a Burgio.

Le indagini, condotte dai Nas di Palermo, avevano portato alla formulazione di diversi capi di imputazione – divisi per vari anni, dal 2014 al 2019 – nei confronti del Miceli per frode commerciale.

Alla conclusione del lungo processo, la stessa procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto l’assoluzione piena dell’imputato, così come la difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni e Sergio Vaccaro.

Il giudice ha accolto la richiesta, non ritenendo provata l’accusa riguardante gli anni 2016-2017-2018, mentre ha dovuto prendere atto dell’intervenuta prescrizione delle ipotesi di reato riguardanti gli anni precedenti, nonché dell’ulteriore ipotesi contravvenzionale riguardante una presunta “pubblicità ingannevole”.

Il giudice, nel motivare l’assoluzione, ha valorizzato le deposizioni dei numerosi testimoni della difesa – giornalisti, clienti e fornitori dell’allevamento, nonché un medico veterinario dell’Asp – i quali hanno concordemente affermato di avere visto l’allevamento in funzione e la presenza di migliaia di lumache.

Nella foto, l’avvocato Sergio Vaccaro

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