Il vescovo di Noto monsignor Antonino Staglianò, delegato per le Migrazioni della Conferenza episcopale siciliana, ha lanciato un appello all’umanità contro “il virus dell’indifferenza”. In particolare, nel suo documento dal titolo “Nessuno indietro tutti umani!”, fa riferimento all’indifferenza della gente sul tema dei emigranti in questo periodo di emergenza coronavirus.
Nel documento, il vescovo scrive del rischio in cui i 4000 migranti approdati sulle nostre coste a Pasqua diventino “invisibili” perché posti in secondo piano rispetto all’emergenza coronavirus.
“Il vero pericolo – scrive il vescovo – è quello
di lasciare i migranti in condizioni di emarginazione che rende loro
impossibile proteggersi dal punto di vista sanitario (e quindi veramente
proteggerci tutti!); il vero pericolo è quello di non creare canali regolari e
di lasciarsi in balia di trafficanti, che approfittano di restrizioni rigide
per offrire le loro mediazioni. Chiediamo per questo ai nostri governanti – a
livello regionale, nazionale, europeo – politiche sagge di accoglienza,
integrazione e anche di una regolarizzazione dei migranti a favore del mondo
del lavoro. La nostra agricoltura ha tanto bisogno dell’apporto dei migrati, ma
certo il primo motivo della regolarizzazione resta quello della dignità che a
tutti deve essere riconosciuta. Senza mai lasciare indietro nessuno, non
importa se italiano o straniero, importa solo che sia un uomo! Il pericolo più
grande in questo tempo di pandemia diventa, infatti, quello di cadere nel virus
dell’indifferenza, come denunciato dal papa nel messaggio di Pasqua: «Mentre
pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua il vero
pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un
virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente… quel che sta accadendo
ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare
l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!»”.