Una lettera ai parlamentari regionali per denunciare lo stato di crisi in cui versano molte case editrici siciliane. E’ quella che hanno scritto alcuni editori, tra cui la Casa Editrice Aulino di Sciacca, che chiedono maggiore sostegno, da parte del Governo, per la loro attività messa in crisi dall’emergenza coronavirus.
“Nelle prossime ore l’Assemblea Regionale Siciliana discuterà la finanziaria emergenziale, predisposta dal Governo regionale, recante misure di intervento e sostegno in Sicilia a causa della terribile epidemia che ha sconvolto l’intero pianeta. Siamo ben consapevoli della gravità del momento e delle infinite difficoltà che la nostra terra sta e dovrà affrontare.
Non possiamo nascondervi il fatto che le nostre imprese culturali che operano nel settore librario siano tra le prime realtà economiche colpite da tale catastrofe”. Così scrivono al Governo regionale alcuni editori siciliani messi a dura prova dalla crisi che, nell’ultimo periodo a causa dell’emergenza coronavirus, non riesce a dare tregua alle piccole e grandi imprese. “Ormai da settimane – continuano – si è spenta qualsiasi attività ed è tristemente prevedibile che tale situazione si protrarrà ancora per un lungo periodo di tempo ben al di là della fine del periodo di quarantena.
Le nostre realtà sono costruite dentro il valore delle relazioni, si nutrono di incontri, festival, fiere, rassegne culturali ed è tristemente prevedibile che questo mondo sarà tra gli ultimi a poter riaccendere la luce.
Tutto ciò mette in grave crisi la stessa esistenza delle nostre strutture nelle quali operano centinaia di professionisti ed ai quali sentiamo forte il bisogno di garantire un futuro dignitoso. Per tale ragione – evidenziano – ci stiamo adoperando al fine di presentare un emendamento alla finanziaria che tenga conto di tale drammatica situazione e che si muova sul terreno non dell’assistenzialismo ma del supporto culturale alla nostra Terra.
Vorremmo che tutte le forze parlamentari supportassero tale proposta e nell’approssimarsi della giornata internazionale del libro, il 23 aprile, sarebbe davvero un bel segnale che la Sicilia potrebbe lanciare all’intero Paese .