Palermo, Catania e Messina presto zona rossa, ma il governatore attende le decisioni del Governo anche sulla scuola

Dieci zone rosse in Sicilia ma nelle prossime ore Palermo, Catania e Messina, ossia i posti più densamente popolati nell’isola potranno diventare presto off-limits. Lo ha lasciato intendere il governatore che ha detto di aspettare domani il dpcm nazionale.

“Abbiamo già dichiarato – ha detto al tgcom- dieci zone rosse in Sicilia, ma non escludiamo di poterne dichiarare altre, d’accordo con i sindaci e con i dipartimenti prevenzione. Ma crediamo che l’allarme arrivi essenzialmente dalle tre aree urbane Palermo, Catania e Messina. Ed è lì che dobbiamo concentrare in modo particolare la nostra attenzione, cosa che faremo”.

“Da lunedì – ha aggiunto – decideremo quale condotta assumere sul fronte scolastico in base al dato epidemiologico che per ora rimane sospeso in tutti gli ordini e gradi”. E ancora: “In Sicilia siamo passati, a fasi alterne, da una condizione obiettivamente rasserenante, in certi periodi dell’anno scorso, a momenti di obiettiva difficoltà. C’è stata una recrudescenza del fenomeno, come avevamo ampiamente anticipato, purtroppo, a causa della indisciplina collettiva nel periodo festivo, continueremo a pagarne le conseguenze nei prossimi 8-10 giorni”. Musumeci non ha mancato di ricordare i 1.913 nuovi contagi registrati ieri nell’Isola oltre ai 40 decessi che “sono sempre una sconfitta. Perdere una sola persona è una sconfitta per tutti – ha sottolineato – Tutto questo ci allarma”.

“Al governo abbiamo chiesto nei giorni scorsi di adottare la zona arancione, in altri tempi avremmo optato per la zona gialla, ma oggi serve rigore – ha rimarcato Musumeci – Il ministro Speranza ha condiviso la nostra preoccupazione, la zona arancione non basta e abbiamo adottato ulteriori misure restrittive per evitare che ci fossero particolari zone in cui si potesse ripresentare il fenomeno dell’assembramento, che però si è ripresentato. Crediamo di poter adottare nelle prossime ore delle misure ulteriormente penalizzanti per gli indisciplinati – ha aggiunto – purtroppo le conseguenze poi le pagano anche le persone che hanno rispettato le norme”.

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