Sciacca, l’ex sindaco Lillo Craparo scrive alla Valenti per la riapertura del cimitero: “Nessuno ne parla”

“Gentile Sindaca,
Mi permetto segnalare alla Tua cortese attenzione un problema, di fronte al quale mi sono trovato personalmente e con me tante altre persone,che abbiamo avuto dai nostri genitori l’insegnamento di ricordare anche con un fiore ,in qualcuno dei giorni feriali o la domenica e nei giorni festivi ,i cari defunti e coloro che ci hanno lasciato, recandoci al cimitero”.

Con queste parole l’ex sindaco di Sciacca, Lillo Craparo, ha aperto la lettera inviata al sindaco Francesca Valenti per porre l’attenzione laddove, ancora, il governo non ha riferito nulla, la riapertura dei cimiteri.
Dall’ordinanza del 18 aprile in cui il presidente della Regione Siciliana comunicava la chiusura, oltre che di quasi tutte le attività economiche, anche di chiese e cimiteri, nessuno ha pensato di rimettere in discussione la riapertura di questi ultimi, come invece è stato fatto per le chiese.

“La cabina di regia,istituita dal Presidente del Consiglio, gli esperti, i tecnici della protezione civile, i virologi, gli infettivologi, gli anestesisti,ecc., unitamente ai ministri – scrive Craparo – stanno discutendo sulle attività che andranno “sbloccate”, a decorrere dal 4/5/2020, mentre Nello Musumeci in Sicilia ha autorizzato alcune attività o l ‘avvio dei lavori per approntare le strutture per i mesi a venire.
Nessuno ha pensato né a livello centrale né regionale di aprire i cimiteri al culto dei fedeli,come é avvenuto per le Chiese da parte dei Vescovi, regolandone l’afflusso con accessi diversificati e magari a giorni alterni,anche con l ‘utilizzo di termo scanner per la rilevazione delle temperature, fermo restando
l’obbligo di mascherine e guanti”.

Secondo Lillo Craparo, il sindaco Valenti potrebbe esaminare questa situazione e, a seguito di una valutazione con degli esperti, potrebbe emanare un’ordinanza per la riapertura del cimitero saccense e permettere, così, ai cittadini di poter rendere omaggio ai propri cari.

“Anche se non ho potuto fare un esame approfondito,ritengo che la materia – scrive Craparo – possa rientrare sotto la competenza del Sindaco,che emetta ordinanza motivata,munita dei pareri dei medici ,esperti in igiene pubblica e altre branche,previa preventiva intesa con la Presidenza della Regione e con notifica agli organi competenti.
Se ci si impegna su questo versante,si viene incontro a moltissimi cittadini,i quali non hanno potuto ricordare i loro cari ,con fiori e ceri,con contestuale ripresa di attività, che hanno dato e danno lavoro a tante persone,fermo restando che l’obiettivo principale è l’inizio della fase due ,con la ripresa delle varie “filiere” e attività, che creano lavoro, redditi e Pil”.

Craparo, nella email al sindaco ha anche ricordato il figlio Pierluigi, scomparso solo sette mesi fa a causa di un malore:

“Non credo sia impossibile aprire al pubblico i cimiteri – scrive – partendo dal presupposto che per fermare e sconfiggere il coronavirus non bisogna abbassare la guardia, continuando ad osservare le prescrizioni dettate dal governo centrale, dalle Regioni e anche dai Sindaci, per la parte di propria competenza,sotto l ‘aspetto della sicurezza e della prevenzione.
Confido,come cattolico e praticante,abituato da sempre, a ricordare con fiori e ceri, parenti e amici cari ,tra cui in primis,in questi ultimi sette mesi, il mio primogenito Pierluigi, che esaminerai – conclude – questa mia motivata e convinta proposta, per consentirci di fare il nostro dovere verso quelli che ci hanno lasciato”.

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