Aveva accusato un menfitano di essere l’autore dell’omicidio di Giuseppe Chillà, ucciso a Menfi nel 1994, poi ritrattando le accuse con argomentazioni che i giudici hanno definito “fantasiose ed inverosimili”, durante una successiva audizione.
Patrizio Cammarata, di 58 anni, di Menfi, su disposizione del Tribunale di Sorveglianza, rimarrà 2 anni in detenzione domiciliare per scontare una pena di calunnia.
I fatti che gli vengono contestati si riferiscono al 6 giugno 2013 quando venne sentito come testimone dal pubblico ministero e la ritrattazione durante una sua audizione il 5 febbraio 2014.
Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto l’istanza del difensore di Cammarata, l’avvocato Enrico Di Benedetto, e il menfitano sconterà la pena presso la propria abitazione. Il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Menfi.
Nella foto, l’avvocato Enrico Di Benedetto