È dalla fine di settembre che gli abitanti delle contrade isabella, Sant’Antonio, Stancapadrone, Cava di Lauro e Sovereto attendono la revoca dell’ordinanza che impedisce l’uso dell’acqua per scopi potabili. Un accertamento che, piuttosto incredibilmente, non si è ancora concluso. Si attende, infatti, l’esito delle ultime analisi sui campionamenti prelevati dal serbatoio Sitas, quello che serve una delle aree più popolose del territorio comunale di Sciacca, e da quello di Rocche Rosse. Alla base dell’ordinanza firmata da Francesca Valenti lo scorso 26 settembre, la riscontrata presenza di escherichia coli nell’acqua. Eppure, a distanza di più di due settimane, non è dato ancora sapere se l’acqua sia tornata o meno potabile. tenuto conto delle motivazioni igienico-sanitarie di tutela della salute pubblica alla base del divieto assoluto di uso ai fini potabili. I cittadini protestano contro una lungaggine ritenuta assurda. Alcuni residenti si sono rivolti alla nostra redazione, ponendo il problema della eventuale necessità o meno di ripulire le proprie cisterne. C’è da ritenere, evidentemente, che l’acqua non sia ancora potabile. In questo caso, i cittadini vogliono sapere quale sia la natura del problema, e quanto tempo sia ancora necessario per l’intervento di ripristino della normalità. È necessaria, evidentemente, una maggiore trasparenza e un’informazione più puntuale nei confronti dei cittadini.