Ieri a Pierderici c’erano all’opera diversi Vigili del fuoco dai volti ai più sconosciuti. Si è appreso così che è stato recentemente potenziato l’organico del distaccamento di Sciacca, nell’ambito di una redistribuzione delle risorse umane decisa sul territorio nazionale, per fronteggiare al meglio l’emergenza. Una decina gli uomini dirottati a Sciacca, tutti provenienti dal comando provinciale dei Vigili del fuoco di Venezia. Al momento l’organico a disposizione si compone di 16 uomini. Un numero che non può certo far fare i salti di gioia, ma se si pensa che normalmente non sono più di otto, allora si può considerare l’idea di una condizione un po’ più accettabile. Certo, non si verificano tutti i giorni emergenze come quella delle ultime quarantotto ore, che hanno visto i pompieri del distaccamento saccense al massimo dell’operatività consentita. Non si pensi, in ogni caso, che le (poche) squadre di Vigili del fuoco di Sciacca, in assenza di emergenze sul territorio di competenza, stiano eventualmente ferme. Assolutamente no, visto che non più tardi di mercoledì scorso un gruppo di operatori ha dovuto raggiungere la zona di Alcamo, a supporto dei colleghi di quella zona. Erano le ore dell’incendio devastante a Calampiso, che ha fatto bruciare il comprensorio del polo turistico di San Vito Lo Capo. La sinergia dell’attività con gli agenti del Corpo forestale dello Stato è fondamentale. Così come lo è la presenza, sul territorio, di un distaccamento dei Vigili del fuoco anche a Santa Margherita di Belice. Nella Sicilia che brucia ci sarebbe bisogno, ovviamente, di un numero di uomini e mezzi molto più consistente. Ma chi c’è profonde il massimo dell’impegno possibile.