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Al via a Sciacca il processo ad Alba per tentato omicidio di moglie e figli a Cianciana

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Prima udienza, davanti al gup del Tribunale di Sciacca, Dino Toscano, del processo a carico di Daniele Alba, il meccanico di 35 anni che ha accoltellato moglie e figli a Cianciana. La richiesta di rito abbreviato è stata avanzata dalla difesa dopo che la Procura della Repubblica di Sciacca aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Il giudice ha rinviato all’8 aprile per l’ammissione delle partiti civili, la moglie ed i figli di Alba, rappresentati dall’avvocato Carlo D’Angelo. Sulla loro costituzione dio parte civile la difesa di Alba non si è opposta. In quell’udienza il giudice deciderà anche sulla costituzione di parte civile avanzata dall’associazione Gens Nova con l’avvocato Mauro Tirnetta. A questo proposito le parti dovranno pronunciarsi.

Scontata l’ammissione al rito abbreviato, che comunque verrà disposta nella prossima udienza durante la quale discuteranno le parti civili e il pubblico ministero, Brunella Fava. Nell’udienza successiva toccherà alla difesa di Alba, con gli avvocati Maurizio Gaudio e Luca Burgio. In una terza udienza eventuali repliche e sentenza.

Una perizia psichiatrica disposta dal gip Antonino Cucinella ha giudicato Alba non capace di intendere e di volere al momento del fatto per il tentato omicidio di moglie e figli. La perizia ha stabilito, però, che l’imputato è capace di stare in giudizio ed a suo carico c’è pure l’accusa di maltrattamenti. Per il perito c’è la pericolosità sociale. Alba, difeso dagli avvocati Maurizio Gaudio e Luca Burgio, è rimasto in carcere rinunciando a partecipare all’udienza al Tribunale di Sciacca.

Sia la moglie che i figli di Alba dopo avere subito l’accoltellamento, il 23 maggio dello scorso anno, sono stati ricoverati in ospedale. Per i bambini si è reso necessario un ricovero più lungo rispetto alla madre. Alba nel carcere di Agrigento sia a seguito della prima che della seconda misura cautelare, per maltrattamenti, nell’interrogatorio di garanzia si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. E’ accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di un proiettile.

Quel 23 maggio 2024 si è arreso, consegnandosi ai carabinieri, soltanto dopo alcune ore. A convincere l’uomo a consegnarsi è stato un militare del Reparto Operativo di Agrigento. È stato arrestato e trasferito in carcere.

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