I sindaci, gli amministratori, i consiglieri comunali che operano nel territorio
adiacente al presidio ospedaliero di Ribera,
hanno scritto una missiva al presidente della Regione, Nello Musumeci chiedendo spiegazioni sulla “decantata
“imminente” apertura del Covid-hospital di Ribera ma non ancora avvenuta.
“Lo chiediamo con forza- scrivono – pretendendo risposte esaustive, con la consapevolezza di chi si trova, nell’agire secondo il proprio ruolo, giorno per giorno, a fronteggiare una situazione che
sempre più ci trova investiti di forti responsabilità e, sempre più, ci mette a dura prova circa l’evolversi della situazione pandemica ma soprattutto, ci lascia inermi nei confronti dei cittadini che chiedono garanzie e sicurezze circa le misure di contrasto all’evolversi pandemico.
Ad oggi, siamo privi di risposte adeguate sulla capacità del territorio di saper affrontare, con
strutture sanitare idonee, la grave impennata dei contagi che incide su tutta la provincia.
La situazione nel territorio agrigentino si fa sempre più drastica e severa, molti comuni si
trovano a far fronte a situazioni sempre più critiche, che non di rado sfiorano punte di
drammaticità, e che, nonostante tutte le misure disponibili adottate, non si riesce ad
arrestare la curva dei contagi.
Vista la situazione di questi ultimi giorni, urge fare chiarezza ed ottenere risposte certe
sull’apertura del reparto covid dedicato presso il presidio ospedaliero di Ribera, poiché
questo ritardo risulta oggi oltremodo incomprensibile, visto il sovraccarico delle altre strutture vicine quali Sciacca ed Agrigento.
Ci riteniamo arrabbiati e indignati per questa solita amara vicenda politica in salsa siciliana.
Siamo stanchi dei rimpalli burocratici e della poca concretezza del “ tutto cambia per non
cambiare nulla” dove la politica rimane cieca e immobile, lenta ed aleatoria anche di fronte
alla salute dei cittadini.
Abbiamo assistito a passerelle di ogni genere da parte di onorevoli, di assessori, di
commissari (ed loro sterile avvicendarsi), del Presidente della Regione e, nonostante tutto,
non abbiamo visto ancora nessun risultato, se non una mala riorganizzazione del nosocomio
riberese che ha portato solo alla chiusura di alcuni reparti per aggravare ulteriormente lo
stato di fatto circa l’efficienza sanitaria della struttura nei confronti della collettività locale.
Come si può pensare che il trascorrere di tutto questo tempo passi inosservato senza che la
questione trovi una pronta soluzione? Come ci si può aggrovigliare dentro questioni di
palazzo noncuranti della criticità che grava sulle vite dei cittadini?
Il nostro territorio sta registrando vette di soggetti positivi che mai si erano visti prima, con il
quasi-collasso degli ospedali, vedi Sciacca, che non riescono più a sopportare il numero di
ricoverati.
Come si può permettere tutto questo? Come ci si può assumere il rischio di farsi trovare
impreparati di fronte alla possibilità che la situazione possa degenerare?
Solamente nei comuni che si rifanno al presidio di Ribera superiamo i 300 soggetti positivi e
purtroppo è un numero che con molta probabilità andrà a crescere, la politica non può farsi
trovare incompetente nel dare risposte e soluzioni certe e celeri nei confronti di un territorio che sempre più, nel corso degli anni, è stato già troppe volte mortificato. Il nostro e’ un appello disperato a fare presto. Fare presto e fare bene!
PRESTO! non altri mesi ed altre promesse seguite da altrettante passerelle. Perché la
salute dei cittadini non può aspettare.
Lo dobbiamo a tutte le persone, ai medici, alle forze dell’ordine ed ai cittadini, che in questa
battaglia hanno mostrato un forte senso civico, elevato senso del dovere e rispetto per le
regole e le istituzioni tutte, senza tralasciare l’amaro ricordo di chi, a causa del maledetto
covid-19, ha perso la vita e i propri affetti. Lo dobbiamo a loro.
Se la politica ancora una volta dovesse farsi trovare impreparata di fronte ad un’eventuale
fallimento amministrativo, sarà l’unica responsabile di un’inadeguata risposta nei confronti
dei cittadini. E la politica si manifesta attraverso le scelte degli uomini di potere che la
gestiscono.
Non possiamo più aspettare”.