E’ andata via prima della fine della riunione per protesta dalla riunione dell’Ati che si e’ svolta oggi pomeriggio ad Agrigento. Si dice seccata e arrabbiata. La prima cittadina di Montevago pare che oggi pomeriggio non fosse l’unica ad essere particolarmente amareggiata. Anche altri colleghi hanno espresso le stesse titubanze come Carmelo Pace. La sensazione a quanto sembra e’ che secondo alcuni sindaci si sta solo scivolando in un pantano dal quale non si intravede la via di uscita. Tra questi la prima cittadina di Montevago si dice davvero adirata dopo l’ennesima lunghissima riunione che non ha, a suo dire, prodotto alcun risultato.
” Facciamo – ha detto la sindaca – queste assemblee per parlare del nulla. Sei mesi fa quando e’ arrivata l’interdettiva antimafia, ci siamo fatti trovare impreparati. Ora dopo sei mesi, continuiamo non solo ad avere idee poco chiare, ma ancora cerchiamo di capire quali sono i comuni che bisogna far ricadere nell’applicazione della legge 147, ossia per una gestione autonoma delle reti”.
Sarebbe stato l’interventolto del direttore generale dell’Ati facente funzioni a far sobbalzare la sindaca dinnanzi una ricostruzione storica senza però rispondere a quanto chiesto dai sindaci intervenuti.
L’Ati a fine seduta solamente ha poi deliberato di concedere un termine entro il 31 maggio per i comuni di presentare le istanze per la verifica dei presupposti dettati dalla legge 147 e poi si e’ parlato della possibile gestione condivisa sottoforma di una societa’ consortile speciale o di una S.p.a. con quote pubbliche.
Per La Rocca Margherita Ruvolo anche questi passi successivi sarebbero un processo ancora troppo lungo e tortuoso che rischia di vanificare tutto. Occorerrebbe poi trovare le somme per finanziare la nuova gestione. Somme che ancora non si capisce da dove potranno essere reperiter.
“Cambiare tutto per non cambiare niente – conclude la sindaca- Non c’e’ piu’ tempo da perdere e continuiamo a discutere a rallentatore. Davvero questa e’ la terra di Pirandello”.