Assolti dai reati contestati perché i fatti non sussistono. Così ha deciso la prima sezione della Corte di Appello di Palermo, riformando la sentenza di primo grado in merito al processo per la realizzazione della villa, in fase di ultimazione, tra la via Lido e la via Allende, sottoposta a sequestro a giugno del 2014, dai carabinieri e dagli agenti della polizia municipale che operano presso la Procura della Repubblica di Sciacca. Cancellata, dunque, la condanna per abuso edilizio e abuso d’ufficio a 10 mesi in primo grado con pena sospesa per il proprietario, Giuseppe Di Giovanna, ex ingegnere capo del Comune; Giuseppe Bivona, ex dirigente del settore Urbanistica del Comune: Accursia Giuseppa Russo, funzionario dell’ufficio tecnico comunale. I giudici d’appello hanno disposto anche la revoca dell’ordine di demolizione dell’immobile. Per le difese, rappresentate dagli avvocati Giovanni Vaccaro e Michele Monteleone per Di Giovanna; Maurizio Gaudio per Bivona e Giovanna Maria Craparo per Accursia Giuseppa Russo, c’era corrispondenza tra il titolo abilitativo e gli strumenti urbanistici dell’epoca. La concessione edilizia risale al 2011. Le contestazioni non riguardavano la conformità dell’opera al progetto, ma la legittimità del titolo autorizzativo.