Avvisi di garanzia e l’ombra del boss Di Gangi sul complesso turistico di Torre Macauda, indagini della Dia

La direzione distrettuale antimafia di Palermo ha eseguito perquisizioni ed emesso stamattina otto avvisi di garanzia. L’ipotesi degli investigatori è che Salvatore Di Gangi, 79 anni, capomafia di Sciacca, abbia continuato, nonostante il carcere ad avere interessi sul complesso turistico Torre Macauda di Sciacca, che dopo la chiusura, il fallimento e la messa all’asta, e’ stato acquistato dalla nuova società, la “Libertà immobiliare”.

I reati contestati sono quelli di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e falso. I finanzieri hanno fatto perquisizioni anche in due filiali di Unicredit a Palermo, negli studi e abitazioni di alcuni professionisti. Si tratterebbe di una indagine delicatissima che gli inquirenti stanno portando avanti da mesi e che non e’ giunta al suo epilogo con i provvedimenti e l’attività di oggi.

Alessandro Di Gangi, 42 anni, figlio del boss, e’ tra le persone raggiunte dagli avvisi di garanzia. Tra questi anche, Maurizio Lupo e Luigi Vantaggiato, due professionisti dai quali passerebbe proprio la partecipazione del Di Gangi padre nell’operazione di rilevamento all’asta del complesso turistico.

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