Il progetto è frutto della collaborazione tra le associazioni “Ora Basta!” e “Sciacca terme Rinasce” e del Tavolo Tecnico per le Terme di Sciacca. Prevede singoli bandi per ogni struttura termale lasciando fuori, al momento, lo stabilimento delle Terme e il grande albergo del Monte Kronio.
Il piano B è quello di favorire un’apertura in tempi brevi di ogni singola struttura senza lo sfruttamento dell’acqua termale. In pratica, il progetto annunciato questa mattina durante una conferenza stampa dai rappresentati delle associazioni prevede singoli bandi per la gestione per 9 anni più 9 di ogni bene del patrimonio termale con una moratoria, diversa per singolo bene, a seconda dell’entità degli interventi da eseguire. Le prime strutture potrebbero essere aperte già nel 2024 se i bandi andranno a buon fine.
Per lo stabilimento delle Terme, struttura squisitamente terapeutica, si potrebbe aprire un confronto con le strutture convenzionate sia per gli spazi riguardanti la riabilitazione che per gli aspetti termali.
Tutto il resto potrebbe essere gestito da operatori, anche del territorio, che in breve tempo garantirebbero l’apertura delle strutture con riflessi positivi per l’economia della zona e una risposta sul piano occupazionale. Ogni struttura che può sfruttare il bacino idrotermale, però, per tre anni non potrà farlo in attesa di ottenere concessioni e autorizzazioni. In pratica, le piscine in questi tre anni non avrebbero acqua termale, ma potabile.
Questo il canone previsto per 18 anni e gli anni di moratoria per singola struttura:
- Piscine Molinelli 50.000 euro (moratoria 4 anni)
- Piscine Parco Termale 35 mila euro (moratoria 5 anni)
- Grand Hotel delle Terme 1.950 mila euro (moratoria 4 anni)
- Bar Giardino delle Terme 640 mila euro (moratoria 2 anni)
- Stabilimento Antiche Terme 425 mila euro (moratoria 4 anni)
