A 57 anni dal devastante terremoto del 1968, i tredici sindaci della Valle del Belìce si uniscono in un appello per impedire un nuovo tipo di devastazione, questa volta provocata dall’uomo. La costruzione indiscriminata di parchi eolici e fotovoltaici rischia di deturpare uno dei territori più belli e incontaminati della Sicilia.
Una pioggia di richieste per nuovi impianti
Negli ultimi mesi sono state presentate numerose richieste per la realizzazione di parchi eolici con torri alte fino a 200 metri e distese di pannelli fotovoltaici su centinaia di ettari. Secondo i sindaci, questi progetti, concentrati principalmente nelle province di Trapani e Agrigento, rappresentano una minaccia per il paesaggio e l’identità culturale della zona.In Sicilia, le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale superano di quattro volte gli obiettivi regionali fissati per legge. In particolare, Trapani e Agrigento rappresentano quasi il 40% delle domande totali.
L’appello ai vertici istituzionali
Durante una riunione promossa dal sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, è stato redatto un manifesto firmato da tredici sindaci del Gal Valle del Belìce. Il documento, consegnato oggi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, chiede la sospensione immediata delle autorizzazioni per nuovi impianti e il ritiro di quelle non ancora avviate.I primi cittadini sottolineano la necessità di individuare aree non idonee per gli impianti attraverso un piano regionale specifico, evitando così un’aggressione indiscriminata al territorio.
Puntare su bellezza, arte e cultura
Pur non opponendosi alle energie rinnovabili, i firmatari propongono un modello di sviluppo economico sostenibile, legato alla vocazione agricola, turistica e culturale del Belìce. Gibellina, designata città italiana dell’arte contemporanea per il 2026, rappresenta un esempio di rinascita che potrebbe essere compromesso da un intervento invasivo sul territorio.
I sindaci del Belìce si dichiarano pronti a lottare per proteggere la bellezza e l’integrità della loro terra, chiedendo tutele per il paesaggio e un approccio più equilibrato allo sviluppo delle energie rinnovabili.