Occorre trasferire la biblioteca comunale di Sciacca. Dalla riunione operativa che si è svolta oggi pomeriggio tra la dirigente comunale Elina Salomone, il presidente di Italia Nostra Calogero Segreto e l’assessore comunale Salvatore Monte, si è deciso di procedere a stralci nel trasferimento di parte della Biblioteca. Nelle prossime settimane si procederà al trasferimento soltanto della sezione “narrativa”, l’unica sezione al momento catalogata secondo la metodologia che la dirigente Elina Salomone ha deciso di adottare per permettere il trasloco. Un lavoro lungo e complesso iniziato cinque mesi fa e per il quale la dirigente ha a disposizione soltanto poche unità di personale.
L’impellenza si è manifestata lo scorso dicembre dopo che alcuni intonaci di una delle sale si staccarono dal tetto cadendo sui tavoli di lettura. Da allora la biblioteca comunale è chiusa alla pubblica fruizione, all’interno ci sono soltanto i libri e i dipendenti comunali laddove anche l’ambiente è diventato insalubre con l’umidità che si è impossessata dei locali.
Da mesi si cerca una soluzione tra riunioni del Comune e Soprintendenza, e la mobilitazione anche dell’opinione pubblica cittadina che tramite l’associazionismo si è fatta promotrice di alcune iniziative come quella proposta da Italia Nostra per la raccolta dei fondi necessari per il trasferimento di parte del patrimonio librario moderno della biblioteca nei locali del Complesso Sant’Anna con le relative considerazioni che si possono trarre per la voce di spesa di soltanto 500 euro all’anno prevista per la biblioteca negli ultimi bilanci comunali.
Oggi pomeriggio si è deciso così di procedere e di iniziare il trasferimento con questo primo blocco di volumi. La raccolta fondi che Italia Nostra qualche mese fa ha lanciato per salvare la biblioteca al momento, permetterà l’acquisto soltanto di parte della scaffalatura che occorre. Forse, soltanto quella per una sala e mezzo si potrà comprare. E poi?
Poi ci vorrà ulteriore tempo per completare la catalogazione dei rimanenti volumi e altri soldi per arredare le altre sale. “Si spera che la prossima amministrazione – auspica la dirigente Salomone – possa trovare col prossimo bilancio la differenza che ci occorre per comprare gli altri scaffali”.