Si attende ancora la comunicazione ufficiale che riassegni alla dottoressa Evelina Salamone il suo incarico di coordinatrice dello Sportello Antiviolenza presso il Tribunale di Sciacca, mentre l’associazione “La Fenice” solo qualche giorno fa, aveva sottolineato il momento di stallo e disorientamento che le volontarie stanno vivendo a causa dell’assenza della funzione di indirizzo della psicologa che finora era riuscita a portare avanti l’importante rete di aiuto alle donne in difficoltà. A quanto pare, l’assenza giustificata del dirigente che avrebbe dovuto riassegnare la funzione ha provocato il ritardo.
La Salamone non tornerà invece, sicuramente a guidare la Biblioteca comunale “Aurelio Cassar” di Sciacca così come per espressa volontà, è stato determinato dall’amministrazione comunale che ha effettuato una rimodulazione delle competenze per settori partendo proprio dai ruoli apicali.
Intanto, la Salomone è stata preposta all’ufficio pubblica istruzione. La sua silurazione dalla biblioteca che ha provocato più di qualche polemica negli ambienti comunali e che ha visto tra gli assertori scesi a difesa della dipendente perfino l’ex assessore Salvatore Monte, un tempo assai lontano dalle idee di gestione della biblioteca della Salomone, ma che oggi riciclato in altri ruoli e al di là dello steccato filogovernativo, si è riscoperto suo grande sostenitore, apre comunque la possibilità a scenari futuri assai incerti e dai contorni indefiniti.
Così se la Salamone, come ha giustificato la sindaca non ha e non aveva alcun titolo per rimanere alla guida della biblioteca comunale essendo lei una psicologa, allo stesso tempo tra gli attuali dipendenti del Comune di Sciacca non vi è alcuno che possa vantare un titolo da bibliotecario. E a guardare anche le precedenti reggenze, nessuno mai ha potuto vantare titoli e competenze specialistiche per questo ruolo. Non lo aveva, ad esempio, chi ha passato il testimone alla Salamone come Giovanni Tagliavia, oggi pensionato, che ha ricoperto per anni, non si capisce bene secondo quali titoli, il medesimo ruolo e che oggi non manca occasione di prendere di mira proprio la collega destituita dall’incarico e criticarne l’operato.
Si spera, comunque, che l’attribuzione della posizione possa arrivare al più presto. Non sarà facile perché occorrerà scorrere perbene i curriculum dei dipendenti per individuare nell’organigramma qualcuno che possa vantare titoli pertinenti per il ruolo in esame tali da motivarne l’individuazione, a meno di non voler indire per l’occasione un concorso per la ricerca, finalmente, di una figura di bibliotecario.