Il Tar Sicilia – sezione III di Palermo – ha respinto in via definitiva il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio 2024/2025. Il giudizio, seguito all’udienza del 4 dicembre scorso, ha dichiarato il ricorso in parte improcedibile e rigettato le restanti contestazioni.
I giudici amministrativi hanno ribadito che il parere dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale è “obbligatorio ma non vincolante” e “le determinazioni assunte difformemente dal parere Ispra, pertanto, potranno ritenersi legittime qualora siano supportate da studi scientifici dal valore obiettivo”.
Determinante, secondo Federcaccia Sicilia, è stato il contributo del proprio Ufficio Studi e Ricerche Faunistico e Agro-ambientali, che con un team di esperti ha fornito alla Regione il supporto tecnico necessario per rispondere alle critiche delle associazioni ambientaliste. Queste ultime, si legge nella nota, si sarebbero basate su “argomentazioni ormai obsolete”.
Soddisfazione per la decisione è stata espressa dagli avvocati di Federcaccia, Accursio Gagliano e Accursio Augello, che hanno definito il pronunciamento del Tar un successo per l’intera comunità venatoria. Anche il presidente di Federcaccia Sicilia, Giuseppe La Russa, ha accolto con favore il verdetto, auspicando che possa garantire un regolare svolgimento delle attività venatorie non solo per l’annata in corso, ma anche per quelle future, alla luce delle recenti evoluzioni normative.