E’ stato derubricato da omicidio volontario in rissa e così ha lasciato il carcere per i domiciliari con braccialetto elettronico il marocchino Ahmed Boudra, di 29 anni. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, che ha fissato l’udienza per decidere sull’istanza di patteggiamento (3 anni e 6 mesi) avanzata dalla difesa del marocchino con l’avvocato Giuseppe La Barbera. La vicenda è quella riguardante la morte di un giovane marocchino nella baraccopoli di Caltabellotta. Dall’incidente probatorio in cui sono stati sentiti come testi cinque marocchini e’ emerso che la vittima avrebbe avanzato già in passato richieste di denaro e sigarette, disturbava altri occupanti della tendopoli di Caltabellotta, sarebbe emersa una ricostruzione diversa dei fatti. La difesa ha avanzato richiesta di patteggiamento a 3 anni e 6 mesi e di riqualificazione del reato da omicidio volontario in rissa. Il giudice ha disposto i domiciliari e fissato per l’8 febbraio 2024 l’udienza per decidere sul patteggiamento. Il ventinovenne è accusato di avere partecipato, assieme a due connazionali, per i quali si procede separatamente, e che comunque sono irreperibili, a una rissa nel corso della quale è rimasto ucciso Abdelhakim Falquihi, di 29 anni, che sarebbe stato colpito nella tendopoli con bastoni e con una pietra. Le indagini svolte dai carabinieri sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca Michele Marrone. Ahmed Boudra è stato posto ai domiciliari a Villabate.
Caltabellotta, derubricata in rissa l’accusa di omicidio per il marocchino che ottiene i domiciliari
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