Cronaca / Attualità

Cani avvelenati o investiti e uccisi, inizio del 2024 tremendo a Sciacca e nel Belice

Un cane lo ha salvato, pochi giorni fa, il veterinario Gino Raso. Era in gravissime condizioni in località Portolana. Il direttore dell’ambulatorio veterinario di Sciacca, su segnalazione della Polizia municipale, è intervenuto riuscendo a salvarlo dopo diverse ore di cure che hanno fatto guarire l’animale che aveva ingerito un boccone avvelenato. Per un altro cane, sabato scorso, in contrada Arenella, non c’è stato niente da fare. Si procederà all’autopsia presso l’Istituto Zooprofilattico di Palermo. Pochi dubbi, però, che si tratti di avvelenamento.

Da Sciacca a Menfi dove l’associazione Amici di Olivia segnala altri avvelenamenti di cani nella zona Pip. Lorella Tarantino, presidente di Amici di Olivia: “Ci sono stati due cani avvelenati, non è tempo di lumache per cui il metaldeide in quei posti è stato gettato proprio per uccidere i poveri animali. Nella zona industriale e in quella trasferimento qualche becero individuo ha pensato bene di spargere metaldeide, lumachicida, un veleno potente, di colore blu, che causa quasi sempre la morte di poveri cani e gatti che lo ingeriscono. Già due cani avvelenati, un povero randagio e un cane padronale. Questo essere malvagio che ha disseminato il veleno verrà individuato attraverso le telecamere. Chiediamo l’intervento di bonifica del luogo e la punizione che spetta a chi cagiona volutamente la morte di un animale” .

Da Menfi a Santa Margherita dove Chiara Calasanzio, a capo dell’Oasi Ohana, ha avuto pure un fine settimana particolarmente movimento ed è su tutte le furie per quanto accaduto.

“Io sono sempre più allibita – dice l’animalista. Da una parte c’è una responsabilità netta e oggettiva da parte degli enti locali che non stanno gestendo il fenomeno del randagismo, ignorando che da questo a cascata si hanno e si avranno enormi problemi con la sanità pubblica, con la sicurezza civica e stradale. Dall’altra c’è la spietatezza e l’indifferenza dei comuni cittadini, che non si fanno problemi a non soccorrere i cani che hanno appena investito o addirittura li ammazzano perché disturbati dalla loro presenza o per altre assurde ragioni. Noi da Capodanno abbiamo recuperato tre cani investiti e lasciati per strada, una è morta, per gli altri due sosterremo spese per migliaia di euro perché ovviamente nessuno ci aiuta con le fatture se non i nostri sostenitori, un paradosso: stiamo salvando e curando a nostre spese dei cani di proprietà del Comune. Cani dati alle fiamme, gatti buttati nelle fontane, siamo solamente un popolo che non ha alcuna speranza – conclude Chiara Calasanzio – perché non si tratta più di singoli casi ma di una infinita scia”.

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