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Comune di Sciacca

Il caos Ryanair mette in pericolo la sopravvivenza dell’aeroporto di Trapani. Eppure il comune di Sciacca vuol puntare proprio su Birgi

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La sospensione dei voli da e per Trapani Birgi da parte di Ryanair, compagnia che più di ogni altra utilizzava questo scalo, apre molti interrogativi sul futuro, alla sopravvivenza stessa dell’aeroporto “Vincenzo Florio”. Soprattutto rispetto alla sostanziosa partecipazione finanziaria dei comuni trapanesi alla società pubblicitaria collegata alla compagnia irlandese. Che fine farà adesso questo contributo? E, soprattutto: che fine farà l’aeroporto di Trapani? La società che lo gestisce, Airgest, ha accumulato ad oggi ben 16 milioni di euro. Non possono essere certamente sufficienti i due milioni di euro versati ogni anno dai comuni e dalla Camera di commercio di Trapani. Eppure, malgrado la crisi e il caos della compagnia Ryanair, c’è chi vorrebbe puntare ancora sul “Vincenzo Florio”. È il caso di Filippo Bellanca, Assessore al Turismo di Sciacca: “Intendo chiedere ad Airgest un incontro, insieme con gli altri amministratori, non solo del Trapanese, per tentare di pianificare una nuova strategia, nell’interesse del nostro territorio, nel tentativo di attrarre nuovi flussi turistici che possano appoggiarsi su questo scalo”. Per Bellanca è sbagliato che a sostenere il “Vincenzo Florio” siano solo i comuni della provincia di Trapani. “Di quell’aeroporto – spiega – usufruiscono anche diversi comuni del palermitano, per non dire di un’ampia zona del versante occidentale della provincia di Agrigento, tra cui Sciacca”. Evidentemente questo vuol dire che anche altri comuni, a partire da Sciacca, potrebbero associarsi a sostenere il rapporto finanziario con Ryanair. Prospettiva che potrebbe anche apparire significativa se non fosse che Ryanair al momento da Trapani se n’è andata, cancellando tutti i voli da qui ai prossimi mesi. C’è chi, a Castelvetrano tanto per dirne una, si domanda che senso abbia continuare a perdere soldi dei contribuenti su uno scalo, il “Vincenzo Florio”, che sta mostrando tutti i suoi limiti. Non la pensa così Bellanca: “Bisogna provarci”. Anche perché al momento Sciacca del celebre “turismo tutto l’anno” non ha visto neanche l’ombra. Anche perché, bisogna dirlo con franchezza, è inimmaginabile potere raggiungere questa stazione turistica se per un transfert da e per l’aeroporto occorrono almeno 4 ore. Ma è anche vero che l’aeroporto di Trapani, che per Sciacca non è che sia molto più vicino di quello di Palermo, è comunque una comodità che è effettivamente immaginabile tentare di potere sfruttare. Anche se i soldi dei comuni sono sempre di meno.

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