Due incontri al momento. Soltanto due riunioni interlocutorie tra amministrazioni e carristi. Si parla di Carnevale di Sciacca. Il sindaco Fabio Termine ha convocato al suo tavolo i rappresentanti delle associazioni culturali che danno vita ai carri allegorici per pianificare, iniziare a programmare la ripartenza della festa saccense, ferma alla nefasta edizione del 2020, edizione che per la prima volta ha introdotto il ticket d’ingresso che però e’ stata stoppata e annullata al suo primo giorno di sfilata per il terribile incidente che e’ costato la vita di Salvatore Sclafani, il bambino saccense di soli quattro anni.
Linee programmatiche al momento e nulla di certo: e’ quanto emerso nel corso dei due incontri dove il primo cittadino che ha trattenuto la delega al Carnevale, ha esplicitato intanto, di pensare ad un ritorno della festa fuori dal suo consueto tempo da calendario. Sarebbe quasi impossibile avviare ormai la macchina della kermesse per un svolgimento nel tempo ordinario, nel mese di febbraio. Pertanto, si pensa ad una edizione di primavera nel mese di maggio, condizione temporale posta dalle associazioni che hanno detto di voler partecipare. In realtà, poche quelle che sarebbero pronte a mettersi al lavoro. Ben sei associazioni hanno gia’ declinato l’invito. L’aumento dei costi dei materiali, le troppe incertezze, hanno portato le associazioni “Saranno famosi”, “La nuova isola”, “E ora li fermi tu”, “Archimede”, ” Comitato nuove idee” e “Le nuove evoluzioni” a fare gia’ un passo indietro. I carristi avrebbero nel corso dell’incontro prospettato il problema dell’aumento del costo delle materie prime per la costruzione delle opere in cartapesta, ma i novanta mila euro al momento a disposizione dell’amministrazione comunale che dovrebbe impegnarsi in una serie di tagli di altre voci di bilancio per giungere al raggiungimento della quota montepremi base del concorso da 150 mila euro non permetterebbe alcun margine di manovra, almeno per l’anno in corso. Termine ha prospettato la sua volontà di proseguire con un ticket d’ingresso per la manifestazione e di voler adeguare i proventi ad una quota pari al 50 per cento a favore delle casse comunali nell’ambito dell’ affidamento al privato dell’organizzazione della kermesse, in modo da poter aumentare il montepremi, ma soltanto dall’edizione 2024. A queste condizioni, i presidenti delle sei associazioni che nell’ultimo ventennio ne hanno fatto la storia con opere di spessore e qualità, hanno già detto di non essere pronte alla partecipazione al concorso.
Al tavolo tra carristi e amministrazione, si e’ anche affrontato il problema dei luoghi dove realizzare le opere. Si è prospettata una soluzione comune con l’utilizzo di un unico capannone che i carristi costituiti in associazione temporanea di impresa potrebbero procedere all’affitto. Ipotesi anche questa soltanto prospettata, ma al momento non definita.