Escalation di casi Covid a Sciacca negli ultimi giorni, il contagio interessa anche alcuni membri di una comunità evangelica ed ecco che il chiacchiericcio cittadino si alimenta di dicerie, addita comportamenti non adeguati al momento nonostante in questi mesi i luoghi e le occasioni di diffusione del contagio siamo stati tra i più disparati: dalle scuole ai ristoranti ai riti come matrimoni e funerali. Eppure il contagio in una comunità evangelica, sembra agli occhi delle persone pesare di piu’.
“Abbiamo sentito di tutto sul nostro conto – racconta Alberto Toto, pastore della comunità anche lui come altri quattordici fratelli, risultato positivo al Covid e in quarantena. Qualcuno dice che ci baciamo e ci abbracciamo, che mangiamo tutti insieme….Insomma, abbiamo sentito un po’ di discriminazione sulle nostre spalle, come se fossimo diversi. Noi, invece abbiamo continuato a svolgere le nostre riunioni settimanali con tutte le precauzioni del caso con gli accorgimenti che il Dpcm ci impone. Distanziamento, igienizzazione. Invece, qualcosa e’ successo perché qualcuno dei nostri fratelli ha manifestato i sintomi e dunque, molti di noi si sono sottoposti al tampone e alcuni sono risultati positivi”
Alberto Toto come gli altri sta affrontando con serenità l’isolamento: ” Non nascondo che abbiamo avuto paura, per questo raccomando a tutti di stare in guardia, il virus c’è, e’ tra di noi e nessuno e’ immune e veramente al sicuro. Ci saremmo aspettati più solidarietà dagli altri,ma noi la esprimiamo a tutti quelli che si trovano in questo momento come noi. In realtà, la pandemia che ci fa più paura e’ quella dei pensieri, del vuoto della nostra città. Preghiamo affinché la nostra comunità si liberi al più presto del virus”.