Cronaca / Attualità

Castelvetrano, ancora in fiamme le baracche dei migranti

Le fiamme hanno avvolto per la seconda volta gli alloggi di fortuna dei circa 100 migranti che vivono nell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte” nel territorio di Castelvetrano. A provocare l’incendio con probabilità un braciere. Le fiamme alte più di cinque metri hanno distrutto gli alloggi, per fortuna tutti i migranti sono riusciti a mettersi in salvo.

Dopo l’incendio verificatosi a settembre, dove perse la vita un 36enne originario della Guinea Bissau, i circa 700 sfollati erano stati ospitati nel campo allestito presso l’ex oleificio “Fontane d’oro” di Campobello di Mazara, all’interno delle unità abitative messe a disposizione dall’Unhcr. Quando, il 31 gennaio, il campo è stato chiuso, i migranti sono tornati nell’ex Calcestruzzi, a poche centinaia di metri di distanza.

Il movimento Contadinazioni, nato a Campobello nel 2014 per combattere lo sfruttamento dei lavoratori stagionali e per dare un’accoglienza dignitosa agli extracomunitari che arrivano sul territorio per la raccolta delle olive, ha così commentato: “Le responsabilità sono sempre più chiare. A chi interessa la vita dei lavoratori? Quali sono gli interessi? Quanti soldi ancora verranno spesi per finte soluzioni senza tenere conto delle persone?”.

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