Potrebbe essere la soluzione più semplice e indolore per le casse del Comune di Sciacca e pare che proprio negli ultimi giorni, la sindaca Francesca Valenti stia valutando sempre più, la possibilità di promuovere un’azione di classe risarcitoria contro Girgenti Acque.
Non solo quindi la via perseguita in seno all’Assemblea idrica territoriale, dalla scorsa estate, di percorrere le vie legali per una risoluzione per inadempimento contro il gestore idrico. Insomma, quella grande battaglia legale che da anni molti comuni agrigentini invocano per la liberazione della privatizzazione del servizio idrico, percorso solo all’inizio e intrapreso dopo la consulenza tecnica del professore Giuseppe Mazzarella consegnata lo scorso trentuno luglio, alla quale ci si sta preparando con una raccolta probatoria che procede per le lunghe e che si preannuncia dagli esiti quantomai controversi soprattutto in termini di fattibilità economica per gli stessi comuni che la porteranno avanti. Ma una class action dove saranno ad agire direttamente i cittadini/consumatori per il danno già subito con l’indubbio beneficio di riunire le pretese degli utenti in un unico processo contro lo stesso soggetto ottenendo anche il vantaggio di accelerare lo stesso iter giudiziario.
Così la sindaca, che già nei primi mesi del suo mandato ha ingranato la marcia contro il gestore: dapprima le diffide a go-go’, poi l’esposto-denuncia in Procura e i continui tavoli con i vertici che hanno portato a rapporti sempre più tesi e ora, dopo l’ennesima crisi idrica di novembre e dicembre a scambi al vetriolo tra prima cittadina e dirigenza aziendale, segno della rottura totale tra le parti; adesso medita anche per l’opzione giuridica che comunque assicurerebbe una certa tranquillità alle casse dell’ente locale. La class action, infatti, sarebbe a spese dei cittadini che intenterebbero l’azione legale e chi non è pronto a scommettere che non si trovi un bel numero di saccensi disposti a metter anche le mani in tasca pur di far causa alla Girgenti Acque?